IL CASTELLO
Lungo una strada del Monferrato si vede sulla cima della collina un bel castello di mattoni rossi. Di quelli con i merli, dall'aspetto medievale.
LA MINIATURA
Sul ciglio un edificio molto piccolo riprende le fattezze del castello.
CERESETO, IL PAESE DELLE CILIEGIE
C'è una strada che conduce al paese di Cereseto, dove sorge la strana dimora.
In questo antico borgo ogni anno si festeggiano le ciliegie, infatti il nome deriva dal latino cerasum, ciliegia appunto.
Le mura sono immense e alte. Alcuni mattoni sono caduti sulla strada. Ne raccolgo un pezzo, non sembra antico, è di un bell'arancione brillante.
"UFFICIO INFORMAZIONI" SUL MANIERO MALEDETTO
Più avanti si trova un cartello che invita a chiedere informazioni verso il fondo della via. Seguiamo l'indicazione e troviamo una bacheca con un articolo di giornale che parla di "maniero maledetto".
Mentre curiosiamo per capire dove siamo finiti, una voce attira la nostra attenzione: "Se siete interessati al castello venite qui, sono più avanti, sulla sinistra". Un po' perplessi seguiamo la voce e ci troviamo in una stanzetta ricoperta di foto.
GUIDO, UNA GUIDA ECCEZIONALE
Dietro ad una semplice scrivania c'è un signore, sul cartellino appuntato sulla giacca ha scritto: GUIDO. Ci fa accomodare, chiede se abbiamo tempo. E' gentile chiedere a qualcuno se ha tempo, specialmente se si desidera condividerne un po'. Una volta tanto possiamo dire di sì. Ci accomodiamo curiosi e attenti.
E INIZIA LA STORIA
Munito di una lunga bacchetta ci fa entrare nelle spesse mura del castello, mostrando di volta in volta le foto di com'era, dei suoi proprietari, raccontando aneddoti e storie incredibili. Si tratta di una visita virtuale ma molto efficace. La cosa più interessante è che Guido ha vissuto molte cose in prima persona perché suo papà era amico del proprietario.
RICCARDO GUALINO
Riccardo Gualino era un grande imprenditore dei primi del Novecento. Non capisco perchè non sia molto famoso, la sua storia è esemplare. Piemontese, di famiglia benestante, laureato in Giurisprudenza divenne finanziere e industriale a livello internazionale. Si occupò del commercio di legnami, creò un'impresa di disboscamenti che lavorò in Romania, e costituì l'Unione Italiana Cementi a Casale Monferrato. Costruì navi mercantili e fondò la Società di Navigazione Italo Americana. Fu vicepresidente della Fiat e amico di Giovanni Agnelli. Creò imprese nel campo della chimica, del cioccolato, ricordo la Venchi Unica, e della cinematografia.
LA MOGLIE - ARTISTA: CESARINA GURGO SALICE
Riccardo divenne molto, molto ricco ma non era nobile. Così decise di ideare un castello favoloso per elevare ulteriormente la sua famiglia, composta anche dalla moglie, Cesarina Gurgo Salice con la quale condivise l'amore per l'arte, sostenendo artisti e collezionando quadri di altissimo livello. Lei proveniva da una ricca famiglia borghese, di cultura umanistica, abile nella lingua francese, nel ricamo, nella danza e nella pittura.
1912
Erano i primi anni del '900 e Gualino acquistò l'intera collina di Cereseto, per poter iniziare i lavori del suo amato castello. Furono impiegati 450 muratori. In 16 anni di lavoro, la costruzione costò 70 milioni di lire, una cifra eccezionale per l'epoca e con gli arredi interni si arrivò a 250 milioni. Guido racconta che il castello ha ben 158 stanze. Come avranno fatto a riempirle?
MODERNITA' E LUSSO
Gualino volle mettere tapparelle a tutte le finestre, termosifoni in ogni stanza, sette caldaie a carbone e a legna andavano giorno e notte per assicurare il tepore necessario quando l'imprenditore decideva di trascorrere qualche giorno al castello. I bagni e le cucine avevano sempre l'acqua calda, un'altra caldaia serviva per il riscaldamento dei 21 locali delle serre che contenevano fiori provenienti da tutto il mondo. L'impianto elettrico era nascosto all'interno dei muri e si fece una linea elettrica apposita per raggiungere la dimora. I bagni erano 17, modernissimi, con vasca, doccia, ovviamente acqua calda. Quelli per la famiglia avevano rubinetti d'oro con vasca filo terra, molto chic.
Il personale, composto da una sessantina di operai, addetti alla cucina, giardinieri ecc… aveva stanze da bagno dove poter rilassarsi un po', cambiare le divise, fare un bagno caldo. Tutto offerto da Gualino. Gli arredi erano preziosi e provenivano da tutto il mondo. Raffinatezza ed eleganza si respiravano in ogni angolo.
IL CASTELLETTO
Ed ecco spiegato l'utilizzo del minuscolo castello che si vede sulla strada: Guido dice che serviva da centrale elettrica, lì c'erano le pompe che portavano l'acqua al castello. Idraulici, elettricisti e vaporisti si davano il turno per garantire che tutto funzionasse alla perfezione 24 ore su 24.
L'INSOLITA UMANITA' DELL'IMPRENDITORE
Guido racconta con affetto alcuni momenti della vita del signor Riccardo. In paese tutti lo amavano perché, nonostante fosse ricco e potente, aveva sempre un occhio di riguardo per le persone che lavoravano per lui che erano moltissime. In Russia fece persino costruire un intero villaggio per i suoi operai, affinché potessero vivere serenamente con le loro famiglie sul posto di lavoro. Offriva a sue spese medici e medicine e spesso regalava soldi, se sapeva che qualcuno si trovava in difficoltà. In paese tutti lo ammiravano ed erano felici di contribuire al funzionamento complicato dell'enorme maniero. Guido stesso, ancora bambino, poteva correre per la grande scalinata di legno, giocare nel cortile del castello, scoprire i suoi segreti.
LA CADUTA E LA MALEDIZIONE
Durante il periodo fascista Gualino cadde in disgrazia. Il potere non lo vedeva di buon occhio, era troppo liberale, massone, filo ebreo ma soprattutto antifascista. Ebbe quindi molti problemi, finché non fu dichiarata bancarotta fraudolenta (inesistente precisa Guido) e il suo capitale in Italia, composto da ben tre miliardi di lire, venne perso e lui inviato al confino con la moglie.
Dopo due anni fu richiamato con l'intento di aiutare l'Italia a risollevarsi, grazie alle sue brillanti doti. Il castello, completamente depredato e distrutto all'interno, gli fu restituito.
Lui, profondamente addolorato dallo scempio, lo rifiutò e pare che disse: non sarà più mio ma non sarà di nessun altro!
DI MANO IN MANO
Passò così alla Banca d'Italia, poi fu affittato alle suore e ai preti dell'ordine della Consolata di Torino, negli anni '70 a due fratelli che lo fecero diventare una grande raffineria di eroina, quindi tornò alla Banca d'Italia che lo cedette allo Stato Italiano, questo fece una vendita ad un gruppo di persone molto facoltose impegnate nella politica degli anni '90 che incassarono parecchi contributi per poi fallire. Quindi il castello andò sotto sequestro e venduto all'asta.
Riccardo Gualino
di Felice Casorati - 1922
IL FANTASMA
Ogni castello come si deve deve avere il suo fantasma, ormai lo sappiamo. Guido ha passato molte ore a fare foto al suo interno e, durante il suo racconto, ci mostra alcune immagini in cui si vede un'ombra chiara, luminosa, che attraversa il castelletto. Si è persino rivolto ad un'associazione che si occupa di paranormale. Ma loro hanno risposto che i fantasmi si palesano quando vogliono e chissà quando comparirà di nuovo. Riccardo Gualino è morto nel 1964 a Firenze a 85 anni, sua moglie Cesarina a Roma, nel 1992, a 102 anni. Ebbero due figli, Listvinia e Renato, entrambi con problemi di salute. La famiglia è quasi come se non fosse esistita, nemmeno una foto nell'archivio della Fiat, nessun ricordo di lui quando si pensa ai grandi imprenditori italiani. Sicuramente è paragonabile ad Olivetti, sono pure state disperse le sue preziosissime collezioni d'arte. Ci rimangono solo il castello che va in rovina, Guido, aggrappato ai suoi ricordi e quella misteriose luce.
E ORA?
Adesso il maniero non è agibile, purtroppo molti pezzi stanno cadendo, le parti in legno sono state rubate o sono marcite, la rottura del tetto della torre causa gravi danni alla struttura ogni anno che passa. È rimasto solo Guido a difendere le sue mura. È instancabile e, lo so, spera che qualcuno possa arrivare, magari a cavallo di un bel destriero, a salvare quello strano edificio dei primi del '900 che ha la pretesa di essere medievale.
Io conservo il pezzo di mattone caduto, ha un'aurea misteriosa, sa di forza, potere, gioia e decadenza. Sa di vita e di morte e possiede una strana luce…
Foto GiBi