il blog di guja
racconti brevi, pensieri, foto, viaggi, idee, ricette e prove di coerenza
Intervista all'autore Elio Di Maio
Occhi neri - giallo
La Tucksja - racconto in 20 righe
Intervista all'autore Dario Zizzo
Sette personaggi in cerca del loro peggio - I vizi capitali in 20 righe
Acci, lo sbirro di pattuglia nei corridoi, si fermò a guardare: si accarezzò la nuca popolata da quattro peli sudici e, strisciando i piedi, si diresse verso la Direzione, per denunciare l’accaduto, senza preoccuparsi della donna dolorante, a terra. Bussò con la nocca, aprì la porta di qualche centimetro e una nuova scena sembrò voler scardinare la sua indolenza mattutina.
Gala, la direttrice, con la bocca spalancata, stava ingurgitando una enorme fetta di torta, la scrivania piena di dolci e coca cola, mentre il vice, Indivio, in piedi al suo fianco, la osservava con le braccia conserte.
Acci, nonostante la sua pigrizia, riuscì a elaborare un piccolo pensiero: Indivio sta sperando che Gala, la Gran Cicciona, come la chiama di nascosto, schiatti, per poter prendere il suo posto. Tutti i giorni arriva al lavoro carico di dolci e roba fritta. Lei crede che sia innamorato e mangia, mangia da fare schifo.
In quel preciso istante, un uomo mezzo svestito, piccolo e osceno, venne sbattuto nell’ufficio da una poderosa spinta: “Lo abbiamo beccato a toccarsi, davanti a una ragazzina!” Urlò il brigadiere Benna Varizio.
“Si chiama Lussu Domenico, il porco. Spero che questo lavoro extra mi verrà ricompensato, c’è una taglia sul maiale, e, se non ci fosse stata, col cavolo che mi sarei dato la pena di portarlo qui.” Concluse Benna Varizio. Le sue mani, strisciando come vermi, raggiunsero le tasche e fecero tintinnare i pochi, deliziosi, freschi spiccioli.
#sese20righe_vizicapitali
Ladra di mamme in uscita: un patto tra lo scrittore e il lettore
Non posso non parlare del mio romanzo che finalmente vede la luce. Devo dire la verità, sono anni che ci lavoro. Sono partita da una stesura dettata dalle emozioni per poi approdare allo studio della narratologia, fino a rendermi conto di quante cose ci fossero da migliorare e modificare.
I personaggi sono cambiati, la protagonista ha imparato a fare il suo arco di trasformazione, gli episodi realmente accaduti hanno lasciato il posto alla fantasia. E un libro che era quasi un'autobiografia, si è trasformato in un romanzo, in cui, come si dice, persone e fatti sono solo frutto della fantasia dell'autore. E non è un modo per assicurarmi che nessuno si senta rappresentato, è proprio così. La mia storia è tutta un'altra storia e sono felice che la piccola Elenia abbia preso la sua strada e abbia fatto il suo corso.
Dopotutto la protagonista è una scrittrice affermata, e non mi sembra che sia il mio caso...
Farò un post apposito con i ringraziamenti perché il naso, in questo libro, ce lo hanno messo in molti e io mi sono sentita, durante tutto il percorso, accudita e abbracciata da tante anime buone e volenterose.
Nella vita siamo in costante rapporto con situazioni difficili, persone che ci fanno soffrire, momenti da dimenticare. Invece in questo magico, e dico proprio magico, mondo della scrittura, accadono cose incredibili e la mia stima per l'umanità, di solito piuttosto rasoterra, sale.
Quindi, tutti voi che mi avete incoraggiata e sostenuta avrete per sempre un posto nel mio cuore che saltella felice per questo traguardo raggiunto.
Non so che effetto vi farà leggere questo romanzo, io spero che possa aiutare qualcuno a credere in se stesso, a superare qualche brutto ostacolo, a credere nella vita che, anche se ci butta a terra, fa sempre spuntare dalla nebbia una mano che ci tira su.
In origine il titolo era: "Il passaggio degli angeli" perché, per vie misteriose, io sono convinta che dalle pagine dei libri escano cose magnifiche, tipo angeli con le alucce, come i bei colori che vede Elenia, quando le cose vanno abbastanza bene. E quando lei è proprio contenta, esce il suo colore preferito: uovo di pettirosso.
Dovete sapere che quando ha deciso che questo era il suo colore, non sapeva che Tiffany se ne era appropriato prima di lei, ma il tempo, nella letteratura, non ha molto senso, quindi a Elenia di sicuro piace pensare che il colore uovo di pettirosso sia una sua originalissima invenzione.
E voi, cari lettori, abbozzate, fate finta che sia così, perché, quando si legge bisogna fare un patto con l'autore e, se questo autore è bravo, il patto vi porterà d'un fiato fino alla parole FINE.
DESTINI INCROCIATI di Sabrina Mills - recensione del romanzo
Sabrina ha una scrittura frizzante, veloce, senza arzigogoli, quindi moderna e facilmente fruibile, il libro, abbastanza breve, potrebbe rischiare di essere un susseguirsi di dolori e tragedie, considerato l’argomento, invece stupisce: a me sono balzati in primo piano i colori, i profumi, l’allegria di due personaggi che si incontrano, o meglio, si incrociano, scoprendo quanto il proprio dolore possa essere quello dell’altro e quanto, mischiandolo con ingredienti come l’amore, la compassione, l’accoglienza, si possa trasformare in gioia e persino serenità.
Le scene che si svolgono a Barcellona sono fresche e gioiose, sembra di essere con loro in quella città solare che “libera” i personaggi dai loro fardelli, regala loro una vita possibile, perché da qualche parte una vita possibile ci deve essere per tutti.
Mi ha colpita il tema di questo romanzo, non molto comune e interessante, c’è sempre qualche cosa da scoprire e da imparare, un cammino verso il rispetto di se stessi e degli altri.
Questo libro l'ho acquistato in formato e-book su Amazon, Sabrina ha anche un bellissimo blog dal titolo:
"Le ultime dal blog"
Piccole, liquide gioie
Lo scoglio bollente mi convince a pucciare i piedi in quella freschezza deliziosa, attenta a non inciampare in un aculeo di qualche riccio.
Non vedo l’ora di mettere la faccia lì sotto, per abbracciare la liquidità dell’azzurro, attraversata da fasci di luce chiara.
Poco alla volta mi immergo, un piccolo brivido alla menta mi fa sgusciare come una sardina.
Batto i piedi, mi faccio largo con le braccia, avanzo verso il moletto, dove so che mi aspettano tante creature scintillanti: ecco le salpe, le occhiate, le aguglie appuntite, le ombrine, le piccole castagnole blu, le donzelle arcobaleno e i saraghi.
Le acciughe arrivano in banchi compatti, io nuoto piano e mi infilo tra loro, mi immagino argentea e sottile, con le pinnette veloci, sorella di quei pesciolini agili e leggeri. Gioco a rincorrerle, loro si spaventano, si diradano, si riuniscono.
Arrivo al molo, lo supero con ampie bracciate, tiro fuori la testa, per abbracciare il paesaggio.
La spiaggia di ciappe, lisciate dal mare, si presenta contornata dai pini marittimi, il profumo punge anche da lontano.
La pericolosa scaletta, dall’Aurelia, si srotola in picchiata, verso il blu.
Oggi il mare è calmo, trasparente, Nettuno è sereno e il luccicare di quelle onde, laggiù, mi fa intravvedere una sirena, o forse è solo una piccola onda che si fa schiuma.
Mi sdraio con gli occhi chiusi verso il cielo, muovo piano le mani come remi.
Il calore si scontra con le correnti più fredde, una medusa violetta dall’aspetto etereo danza, mettendo in mostra i suoi tentacoli trasparenti.
Quanta bellezza in questo mare, la parola giusta è proprio bellezza, che mi regala anche una stella marina di un rosso profondo, quasi nascosta tra gli scogli.
Riemergo, grata per l’esperienza che solo l’estate mediterranea sa offrire.
Contest su FB: #sese20righe_estate
AMOR ROMA - recensione del romanzo di Eliana Calabria

Finalmente ho letto un romanzo di attualità che parla di sentimenti e di una famiglia normale, come potrebbe essere la nostra, con problemi quotidiani che tutti dobbiamo affrontare: le relazioni, le paure, le malattie, il passato.
La Vita dopo l’Inferno: a scuola di Arcangeli
Micky, mettiti vicino a me, sulla goccia di cristallo, fortuna che la tipa non ha la plafoniera. Sapessi che casino appostarti tra il soffitto e il vetro. Dobbiamo avere la visuale, hai presente un drone? Dunque, ora modifico la suoneria alla sveglia, un notturno di Chopin, vedrai come le miglioreranno le cose!
— Guardala Gabry, sta sorridendo! Mette i piedi per terra, come se li appoggiasse su una nuvola!
— Infatti ho già sostituito il tappeto. Vedi Micky, gli umani non capiscono niente, ma adesso, per la tipa, è giunto il momento di vi-ve-re: accoglienza del marito con caffè fumante, figli pronti sul divano, cellulari spariti, puf!
— La tipa si deve preparare senza il solito stress infernale, osserva come faccio: specchio eliminarughe, vestiti puliti sulla poltrona. Attenzione: i suoi capelli devono risultare folti e splendenti. E non scordare le chiavi dell’auto. Non de-vo-no sta-re nel-la bor-sa! Se no si innervosisce. Le chiavi devono com-pa-ri-re ac-can-to alla borsa, ok?
— Prendo appunti. Ma, fammi capire? Prima, la tipa, dov’era?
— Cribbio, tutti gli imbranati a me! La tipa prima era all’In-fer-no! Gli umani credono che quello che noi chiamiamo inferno sia la loro vera vita. Mentre la vita reale viene DO-PO l’inferno ok? Ti faccio un ripasso veloce per il tuo esame: i tipi, quando nascono, stanno all’inferno: suonerie terribili, tappeti ruvidi, chiavi che si perdono… e poi, quando muoiono, loro chiamano così il Passaggio, inizia la Ve-ra Vi-ta, quella in cui ci siamo noi arcangeli ad aiutarli.
E, importante, non c’è un mo-ti-vo, nessuna mo-ra-le, niente D-I-O! Tutto a caso. Capito zuccone?
— Ci sai fare, Gabry, che armonia. Il cagnolino ha il cibo nella ciotola ed è già pisciato. E la rosa sul tavolo, vicino al cucchiaino di lei, vera classe. Sarai un tutor fantastico per il mio stage.
Mie per sempre - recensione del romanzo di Gianluca Zanoni
Perché l'ho letto?
Perché il suo modo di scrivere mi incuriosiva e i suoi raccontini da 20 righe sono sempre curati e ragionati.
Il suo romanzo si intitola: "Mie per sempre". Intanto devo dire che è un libro scritto bene, con una struttura interessante. Io chiamo questo tipo di libri: quelli comprati. Cioè, quando faccio leggere a qualcuno la bozza del mio chiedo: ti sembra un libro? Un libro comprato?
Ecco, quello di Gianluca Zanoni, edito dalla CE Passerino Editore, sembra un libro comprato e si legge volentieri.
Un giovane di bell'aspetto, intelligente, profondo, educato e simpatico, un po' meticoloso, fissato con i particolari, ha solo un piccolo problema: l'ossessione di bloccare l'apice di ogni rapporto che ha con le sue donne in un'immagine sublime, in un momento in cui loro, ma anche lui, lo percepiscono nel massimo delle sue potenzialità e del suo splendore. Per immortalare il momento, l'unica soluzione che trova è quella di ucciderle, in maniera gentile, ci mancherebbe, infatti in lui nulla sembra fuori posto o eccessivo. Finché non conosce una ragazza con cui non ha un rapporto amoroso, ma di grande amicizia e finché non torna alla ribalta il suo primo, vero amore, con cui ha molte cose in comune...
È un libro corposo ma si legge velocemente, è aggraziato, arricchito da belle descrizioni di piatti e bevande che tanto apprezza il protagonista.

Lia e la sua croce
Panopticon - recensione del romanzo di Marcella Garau
L’incipit bucolico porta il lettore in una terra magnifica, ricca di doni della terra che fa pensare alla Sardegna. Sembra di essere immersi in un piacevole racconto ambientato nel passato, ma presto la cruda modernità emerge, come un incubo inquinante, che travolge la natura e gli uomini.
Il lettore viene trasportato tra la
vita agreste e semplice di Maria Zirogna, in cui
vorrebbe immergersi per dimenticare tutto, (Maria
Zirogna, mi faresti assaggiare uno dei tuoi arrosti al mirto?) e la
freddezza del centro del paese, quasi congelato intorno a
una moderna piazza allucinante, ispirata a un progetto
per detenuti, in cui al centro un guardiano dovrebbe poter
controllare tutte le celle sistemate nella circonferenza: il
panopticon, appunto. E qui la narrazione sembra suggerire una specie
di Grande Fratello che tutto vede e che tutto sa, impedendo agli
abitanti di Borgonovo, ricostruito dopo una tremenda alluvione, di
incontrarsi, di scambiare idee, timori, esperienze.
L’ambiente
devastato dall’uomo è al centro del romanzo che presto sfocia
nella drammatica realtà dei problemi causati dall’uranio
impoverito.
La scrittrice evita polemiche, ma, come deve
fare un abile narratore, mette in moto la mente del lettore che
inizia a collegare le suggestioni del libro a certe realtà ben
note.
Il libro è molto curato, la scrittura scorre piacevole,
la struttura è chiara e i personaggi ben delineati. E, soprattutto,
alla fine, senza spoilerare, si apre un filo di speranza per la
nostra stupida umanità, in cui, se si è fortunati, si può
incontrare una Maria Zirogna.
Questo libro l'ho acquistato su Amazon.
L'autrice, Marcella Garau, ha anche scritto un manuale: "Prontuario
dello scrittore" che ho letto, ovviamente, in quanto
interessata. Lei è una editor e consulente editoriale che coordina,
insieme ad altri colleghi, un vivace e disordinato gruppo di
scrittori su FB, è qui che l'ho conosciuta e vi giuro che, con
questa recensione, mi sono guadagnata un invito per un arrosto al
mirto su un famoso "scoglio" sardo. Riuscirò a
raggiungerlo? Forse a nuoto.
E, se volete sapere qualche cosa di più su questo arrosto al mirto, leggete il romanzo.
Le mani - racconto in 20 righe - vincitore del contest - tema: funerale

Io, personaggio narrato in terza persona - raccontino su ordinazione
Ilaria del Carretto - racconto breve di Cecilia Zonta
Mi piace condividere sul blog anche i racconti di altri scrittori, quelli che mi hanno colpita e che ritengo meritevoli. Cecilia per me è bravissima, specializzata in racconti gialli a sfondo psicologico, nella suggestiva cornice del pavese, con il Ticino che scorre lento, nebbioso e che sa tante cose...
Strada - racconto breve
— Ceci, per qualche giorno non risponderò al cellulare.