È il tempo il vero protagonista di questo romanzo corale dal titolo Pura, semplice vita di Gianluca Zanoni.
Il tempo che si insinua nelle vite di quattro amici al bar, o meglio, con i loro culi sulla solita panchina, durante i primi anni Novanta, e che li accompagna avanti e indietro nelle loro esistenze e anche più lontano.
Alcune porte non andrebbero aperte mai, sono quelle che custodiscono i ricordi, le fragranze che fanno viaggiare nel tempo, i colori che ti ritrovi a osservare chiedendoti come potessero essere così vividi una volta.
I quattro amici si ritrovano, adulti, nella loro piazza (il potere della piazza – Piazza XXI Luglio), accanto al Bar Centrale, ma uno di loro, Enrico, è un po’ più in là, perché è il giorno del suo funerale.
Franco, Luca e la bellissima Giovanna, in questo giorno un po’ allucinante e faticoso, si rendono conto di essersi persi, ma anche di aver perso se stessi, in qualche modo.
Le loro storie si sono intrecciate tra profumi, odori, amori e il caleidoscopio di ricordi si intensifica, manifestando al lettore i loro percorsi complicati e affascinanti.
Chi di noi non ripensa con nostalgia a una piazza in cui si incontrava con gli amici?
E chi di noi non ha perso qualcuno, in maniera inaspettata, soffrendo per non aver fatto, detto, amato abbastanza?
Il coinvolgimento del lettore è una spirale in cui sembra ritrovare se stesso, a tratti, nei ricordi di gioventù, nelle serate a bere birra e a cazzeggiare, nei momenti di svolta, nelle scelte difficili, negli sbagli fatali, nel trovarsi adulto senza che qualcuno si prenda la briga di spiegare cosa succede alla vita.
Fino a ritrovarsi stupefatto, deluso, incredulo che tutto quel tempo sia passato appiattendo e rimescolando quell’energia che sembrava infinita.
È la vita, Franco, non sempre va come vorremmo.
Il tempo è protagonista, dicevo, e in particolare il mese di luglio, in cui sembra che le cose importanti accadano: i compleanni di alcuni di loro, lo sbarco sulla luna, l’attentato fallito a Hitler, la strage nazi fascista che ha sconvolto Robecco, il paesino in cui si svolgono molte scene, il G8 a Genova, e questa mia lettura, guarda caso, capita proprio a luglio.
A stare fermo e immobile, quasi a segnare con i suoi cerchi il tempo che passa, il vecchio pino: Era lì trent’anni prima, è lì ancora adesso. Il tronco è forte, grande, un uomo non riuscirebbe ad abbracciarne la circonferenza. È lo stesso albero, eppure è sicuramente cambiato negli anni.
E il monumento in memoria della strage dice:
“Ci troverai morti o vivi con lo stesso impegno”.
E davvero morti o vivi i nostri nonni, i nostri padri sono dentro di noi, a raccontarci quello che non hanno potuto vivere, a sperare che la nostra storia possa essere più serena.
Ogni elemento, in quella Piazza XXI Luglio, sembra trasmettere qualche cosa di importante:
…questo villaggio ha una piazza che ricorda un dolore sul quale la vita ha trovato modo di fortificarsi.
Come i tre ex ragazzi superstiti che trovano la forza di riconoscersi attraverso il dolore per la perdita di Enrico, l’amico ritrovato troppo tardi.
L’amico, tra le sue debolezze, lascia loro un’eredità che Franco, Luca e Gio tenteranno di raccogliere, ricucendo le loro vite attraverso un arco di trasformazione che li troverà più consapevoli e disposti a cambiare.
Perché non c’è disperazione più grande di quella di non aver accettato di vivere.
L’autore a tratti è anche poetico, piacevolissimo da leggere, come se desse una carezza al lettore:
I ricordi, il presente, l’aroma del caffè della moka, il sole che fa capolino fra le nuvole: pura, semplice vita che bisogna solamente lasciar scorrere, nelle vie che conducono al cuore, nei pensieri che si trasformano in sogni.
Ho sottolineato molte frasi in questo libro, alcune le ho volute condividere con voi, perché sono importanti per far “sentire” lo stile di Gianluca Zanoni di cui ho letto altri libri e che non delude mai.
Pura, semplice vita è un romanzo molto curato, con una trama intrigante che coinvolge sia per il lato umano, con una bella caratterizzazione dell’interiorità dei personaggi, sia per la narrazione che riserva diverse sorprese, fino all’ultima pagina.
Forse hanno semplicemente respirato troppo a lungo la stessa aria e condiviso sogni simili per potersi perdere per sempre.
Ho avuto il piacere di essere beta reader di questo bel libro, insieme a Ilaria Simonini, un'altra autrice che stimo molto, di vivere le sue trasformazioni e, soprattutto, di essere in fondo, tra i ringraziamenti.
Per tutti questi motivi correte a leggerlo, lo trovate qui, su Amazon.