Lo strano caso della rivolta del Giornalista


Ogni tanto il Giornalista insorge.
Questo è uno di quei periodi in cui il suo strano e ondivago disagio emerge da sotto le acque chete.
Certo che io sto dalla sua parte. Certo che il Giornalista deve essere libero, deve poter far sentire la lsua voce e poter raccontare i fatti.
Per me essere Giornalista significa spiegare gli avvenimenti, così come sono, non come qualcuno desidera che vengano interpretati.
Significa indagare, interrogare, intervistare, conoscere e poi cercare di fornire al lettore una verità più possibile vicino… alla verità.
E questo sempre, non solo a volte.
Se si ha un minimo di discernimento, è alla luce del sole l’interpretazione personale della notizia, e a mio avviso, nella maggior parte dei casi, finalizzata a produrre consenso o dissenso verso questa o quell’area politica.
Mi sono sempre aspettata da questa categoria una libertà mentale, una capacità di soffrire perché potenzialmente ‘attaccata’ da più parti, una dedizione al lavoro che, più che un vanto, dovrebbe essere un onore.
Invece, quasi dovunque mi giri, vedo il Giornalista impegnato politicamente, non importa dove, ma legato a un’area politica piuttosto che a un’altra.
È chiaro che se il Giornalista appartiene in qualche modo all’ideologia dei verde ramarro (per usare un colore che credo non ci sia in politica) cercherà di mettere in luce i verde ramarro, e di screditare i rosa antico, loro acerrimi nemici.
E allora? Se a me piacessero i verde ramarro, dovrei ascoltare solo la loro campana, il loro ‘Giornalista - altoparlante’ in modo da essere rassicurata e confortata? E godrei nel vedere schiacciati i rosa antico dalla dialettica del mio Giornalista preferito?
Qualunque persona pensante e di buon senso direbbe: ma io voglio ascoltare tutte le campane, il mio Giornalista preferito mi deve raccontare la verità, anche nel caso in cui i verde ramarro facciano qualche cosa di brutto che potrebbe non piacermi.
Ma non è così.
Quelli che tengono (come per una squadra di calcio) per i verde ramarro comprano i giornali o guardano spettacoli o tg legati alla loro ideologia (ammesso che si possa parlare di ideologie, al giorno d’oggi), mentre quelli che sono legati alla squadra dei rosa antico leggono solo i loro commentatori.
Così tutto è appiattito, ognuno si sente raccontare ciò che vuole e trova qualcuno da odiare, per il benestare dei verde ramarro e dei rosa antico che si passano la palla e se la godono, usando il bravo Giornalista come vettore, alle spalle dei loro sostenitori che pagano il loro benessere ignari e ignavi.
Così i giornali o le televisioni - emanazione dei partiti mi fanno venire i nervi. Non c’è niente da fare.
Per comprendere cosa accade dovrei passare la giornata a cercare mille fonti, a valutare le varie opinioni, a riassumere i fatti, cioè, dovrei fare ciò che dovrebbe fare il bravo Giornalista per me, che pago la sua notizia.
Quindi?
Quindi non sono più Giornalista da tempo e cerco di tenermi alla larga dalle notizie. Non ne posso più.
Comunque il Giornalista fa bene a insorgere, non so bene per cosa, vista l'atavica situazione di dipendenza dal potere, ma fa bene. Gli credo sulla parola, anche se è verde ramarro o rosa antico.
Temo solo che ora sia un po’ tardi per rivendicare la sua libertà.
Anche se sarebbe bello se insorgesse davvero, e iniziasse a lavorare in maniera indipendente.
In questo caso mi farei dei pop corn e mi metterei alla lettura o all’ascolto del mio Giornalista e, forse, nascerebbe anche un po' di stima per il suo duro lavoro.

Immagine creata con AI