Desidera un tè sulla terrazza?
Suona bene.
Sono in ferie e mi concedo il mio tè all'aperto.
Seduta al tavolino, che pare quello di un bar, respiro a fondo l'aria fresca. Verso le otto, al mattino, il sole è ancora timido e si affaccia dietro casa. Vedo la sua proiezione sulla collina di fronte.
Mi interessa in modo particolare che illumini una piccola chiesetta a Diano Borello. Ha un bel colore che, con i raggi, si scalda.
Lo sguardo spazia tra il verde: posso scegliere tra la palma che ormai sta crescendo a vista d'occhio, gli ulivi, che fanno le gare per acchiappare la luce, qualche quercia.
Vedo anche alcune fasce. La terra se le sta rimangiando, le pietre messe su una dopo l'altra, senza calce, dopo tanti anni, hanno voglia di scendere e mescolarsi alla rinfusa.
Gli uccellini - ma quanti ce ne sono? E come fanno a non stonare mai? - cantano educatamente, per rendere il sottofondo piacevole.
Mi godo questa colazione da regina.
Foto GiBi