Questo viaggio è nato dall'idea di andare in Islanda, in realtà. Ma la difficoltà e il costo dei voli aerei ci ha fatto optare per l'Irlanda, più economica e più facile da raggiungere.
E non guasta considerare che tra le due località c'è solo una consonante di differenza…
Io e la mia amica N abbiamo programmato nei particolari questo bellissimo viaggio, basandoci sui suggerimenti di esperienze precedenti fatte dalla zia D, dall'amica F, da altri viaggiatori che hanno messo le loro avventure su qualche sito internet e con l'aiuto della guida verde Touring che era della mia cara zia J, la quale ha avuto la fortuna e la voglia di girare il mondo, tutte le località che ha visitato sono segnalate da una x a matita e io adoro ripercorrere i luoghi dove è stata lei e da cui mi ha sempre inviato una cartolina.
Dopo aver scelto i voli di andata e ritorno abbiamo definito le località che ci sarebbe piaciuto visitare e abbiamo quindi proceduto con la ricerca dei B&B, delle Farm House, ecc...
Essendo in otto e con quattro bambini al seguito, non è stato semplicissimo trovare disponibilità, ma alla fine ci siamo riuscite. Abbiamo prenotato un minivan in modo da stare tutti insieme durante gli spostamenti e poter quindi porre fine velocemente alla nostra amicizia…
Il viaggio prevede il giro del sud dell'Irlanda con tappe giornaliere nei B&B, a parte in un'occasione in cui trascorreremo due notti nello stesso posto. È un tour impegnativo, considerando che c'è anche R che ha solo cinque anni. Oltre a lui ci sono io, mio marito Ro, e l'altro nostro figlio F di quasi 11 anni e i nostri amici, N e S, che hanno due splendidi bambini biondissimi e molto nordici: A di nove anni e S di dodici.
Martedì 14 giugno
Si parte alle 8.15 da casa. Alle 8.30 ci incontriamo con gli amici, finiamo di imbarcare i bagagli e imbocchiamo l'autostrada. Ci sono molti lavori in corso e traffico. Arriviamo per tempo all'aeroporto di Nizza, mangiamo panini di plastica invidiando le profumatissime torte verdi della pasticceria Benso di Diano Marina dei M.
Facciamo il check-in e ci avviamo verso il controllo. Passiamo senza spogliarci troppo ed eccoci in attesa dell'imbarco. Il decollo avviene in ritardo. R fa molte foto dal finestrino e si comporta benissimo. Dietro di me, mio marito e R, sono seduti F, S e A che si agitano parecchio.
N compra due terribili zuppe liofilizzate che odorano di cibo per gatti. Sostiene che sono buonissime ma in realtà nessuno vuole mangiarle. Aveva ottime intenzioni ma la realtà purtroppo la delude. Meno male che ha portato delle albicocche secche e mandorle per tutti. Ro ha mal di testa e prende l'orrendo caffè lungo e bollente, sperando di stare meglio. Fa freddo, l'aria condizionata è al massimo. Ma nonostante tutto sono ottimista e sarà una splendida vacanza.
Il volo è andato bene ma è stato lunghissimo. R si è divertito a guardare di sotto durante l'atterraggio.
Il tempo è nuvoloso e un po' grigio. Un grande taxi ci attende (grazie alla volontà mia e di N che insieme facciamo magie). Arriviamo in pochi minuti al B&B Pebble Mill. È carino anche se un po' polveroso. I bimbi vanno a saltare sul tappeto elastico e N prepara un tè per noi grandi. Che bello l'angolino del tè, un’usanza british da imitare. La stanza è piccola e tutta bianca, fuori ci sono prati verdi e cavalli. Partiamo presto per Malahide, un paesino sul mare. Prendiamo un double decker bus che ci permette di vedere il panorama dall'alto. Le case sono curate, con bei giardini.
In città ci sono parecchi pub, cerchiamo di arrivare entro le 19 per spendere meno, ma forse non ci riusciamo. Faccio un po' di foto, l'atmosfera è piacevole. Ordiniamo subito le birre medie: Guinness e Smithwich. I bimbi sono stanchi e noi sereni.
Decidiamo di istituire la cassa comune e mangiamo cose fritte che hanno un po' tutte lo stesso gusto.
Corriamo a prendere il bus e, grazie alle coordinate satellitari e ai telefonini, scendiamo al punto giusto. Facciamo una breve riunione per definire il programma del giorno dopo e poi subito tutti a dormire… Sperando che le scorte di mutande bastino…
Mercoledì 15 giugno
Ci siamo svegliati molto presto, io ho sbagliato l'ora, mi sono confusa con il fuso orario. Ma mi metto subito al lavoro.
È importante tenere tutto in ordine perché le stanze sono piccole e noi siamo in tanti. Il cielo è nuvoloso, siamo vicino all'aeroporto e si sentono gli aerei. La colazione è molto curata, ora aspettiamo il taxi per andare a noleggiare l'auto in aeroporto.
Per il furgone dobbiamo sganciare ancora dei soldi, ma possiamo ritenerci soddisfatti: è grande, con il bagagliaio perfetto per le nostre valigie e zaini, rosso fiammante e ci stiamo veramente comodi.
Con mappe e navigatori troviamo le strade giuste quasi sempre al primo tentativo. Pioviggina, ma c'è anche il sole. Nei prati vediamo cavalli, mucche, asini e tanto verde.
Siamo diretti a Glendalough.
Eccoci nel Wicklow Mountains National Park. Ci fermiamo in un punto in cui scorgiamo un gruppo di turisti e ci intruppiamo a vedere il percorso dei pellegrini.
In pochi minuti arriviamo al monastero di Glendalough che mi impressiona.
All’ingresso due signore non più giovani suonano strumenti che mi sembrano meravigliosi e cantano soavemente ballate irlandesi. Mi immergo nella musica e nell’atmosfera e sono felice.
C'è un cimitero con tante croci celtiche e una torre altissima con l'entrata magicamente sospesa. Camminiamo una mezz'ora in un bosco incantevole con tronchi ricoperti di muschio verde chiaro e distese di felci. Arriviamo al lago e per fortuna ad un chiosco, dove soddisfare la fame dei bimbi che si lamentano già da un po’. Ci sono buffe cornacchie che si avvicinano con aria strafottente e il becco ricurvo. Troviamo posto sotto ad una tettoia di legno e N ha l'idea ottima di prendere gli scones (tipici dolcetti deliziosi che ci accompagneranno per tutto il viaggio) con il tè. Io la seguo con entusiasmo e anche Ro (con meno entusiasmo).
I bimbi mangiano hamburger e patatine fritte mentre S fa il “magro” e ci guarda con sufficienza.
Al ritorno esce un bel sole, le nuvole si rincorrono capricciose e si riparte per Cashel. Il paesaggio ricorda a N la sua terra. Ci sono moltissimi abeti e cespugli bassi, persino la mimosa.
I bimbi si comportano molto bene, il mio stomaco inizia a fare fatica, ma gli ho spiegato, prima di partire, che deve fare il bravo, come l’anno scorso in Cornovaglia.
Passiamo da un curioso paese che si chiama Hollywood. Sarà da qui che deriva il nome della città delle celebrities? In auto S mette musica irlandese che fa da colonna sonora. Guida anche molto bene la vettura spaziale, anche se in fondo balliamo che è una meraviglia, gli ammortizzatori funzionano poco.
Mi stupisco di come siano carine le casette lungo la strada. C'è molto ordine e i giardini sono curati. Una bella differenza con la nostra zona, dove i giardini sembrano discariche e le case sono circondate da baracche. L'auto spaziale è stata battezzata Reddy starship.
Le pecore, che sono dovunque, si danno molto da fare e la puzza è notevole, ma l'umore resta alto.
Arriviamo a Cashel e visitiamo la Rocca che ha un fascino incredibile. La cattedrale si innalza con volte altissime a crociera ed è decorata finemente. All'esterno c'è un cimitero, ovviamente cosparso di croci celtiche, che si fotografano contro il cielo in tumulto. Una parte è in restauro ma, essendo molto ampia, si riesce a fotografare agevolmente la zona senza impalcature.
Facciamo un giro in centro. La città sembra deserta, molti negozi sono abbandonati o chiusi, la crisi si fa sentire e S la definisce "sfigata". Troviamo una specie di pub ristorante e ceniamo a lume di candela. Anche se è più caro del solito, non possiamo dire che sia fantastico… Meno male che c'è la birra che ci consola ampiamente. Per sbaglio ci rifilano il sidro che è anche buono ma poco alcolico… sorry!
I bambini questa sera si agitano, R non vuole mangiare quasi nulla, per me è una sofferenza. Si dimena e non sta seduto, in effetti è stato bravo tutto il giorno e sarà un po' stanco. Il pub si chiama Kearney Castle e il salmone dobbiamo ammettere che è molto buono. Credo sia l’alimento più squisito che si trovi in Irlanda.
Scopriamo che la Guinness non è più irlandese ed è difficile trovare nei pub birre artigianali locali. Ma la nostra ricerca non si ferma e troveremo la birra più buona del mondo! (Spero).
La candela scalda il porta salse e il povero cameriere si scotta! Ma con ironia irlandese si cava d'impaccio e ci minaccia di rifarsi sul conto.
F mangia il salmone grazie a N che insiste e mi convince a ordinarlo anche per lui.
Si riparte ma… Ops… ho sbagliato la città del prossimo B&B. Si trattava della contea di Tipperary e non della località. Pazienza, anche il navigatore da un po' i numeri ma ce la possiamo fare. Comunque Tipperary è graziosa e piena di negozi colorati. Chiedo a un passante info sul B&B e lui è molto gentile e ci spiega l’errore!
Arriviamo al Dualla House di sera, piuttosto stanchi. Il posto è incantevole, le stanze grandi e anche il bagno, così ci facciamo tutti una bella doccia.
La notte passa tranquilla in questa grande casa bianca in mezzo ai prati.
Giovedì 16 giugno
La colazione è buona, c'è anche il black pudding che non oso assaggiare. Qualcuno prende il traditional Irish breakfast, (un piatto contenente due salsiccette, un uovo cotto a piacere, il sanguinaccio, due fette di pancetta e metà pomodoro ), e io preferisco pane burro e marmellata.
Facciamo un giro intorno alla casa per vedere le pecore e i cani irlandesi. I bimbi si divertono e scattiamo molte foto. Il proprietario racconta che il cane più anziano, quando le pecore figliavano durante la notte, le accompagnava al sicuro nei loro ricoveri, affinché non perdessero i piccoli e non si confondessero nel caos generale. Lavorava tutta la notte e si riposava di giorno. Una storia speciale da ricordare.
Paghiamo il pedaggio dell'autostrada del giorno prima tramite internet: per soli tre euro mi sembra un metodo un po' insolito e complicato… Poco nordico. E mi domando quanti italiani pagano e se ci sono controlli. Magari qui si dà per scontato che le persone siano oneste.
La giornata è serena, ma presto le nuvole si affacciano per rendere irlandese il paesaggio.
Saliamo a bordo della nostra fantastica Reddy starship e ci dirigiamo verso sud, al Killarney National Park.
Lungo la strada incontriamo un bell'acquazzone stile irlandese che non ci impressiona per nulla. Siamo sicuri che passerà presto e che, quando saremo arrivati, ci sarà un bel sole.
R ci spiega che lui adora l'acqua perché è un potomane. Non male per avere cinque anni.
Faccio ascoltare alla ciurma "Il cielo d'Irlanda" di Fiorella Mannoia che trovo molto adatto. Ora c'è il sole, ovviamente. Ci piacerebbe trovare i formaggi speciali di cui abbiamo letto sulla guida Lonely Planet. Nonostante la colazione pantagruelica, ci viene fame e con i formaggi pensiamo che ci starebbe bene una birra artigianale.
Arriviamo a Killarney con un tempo ballerino e siamo intenzionati a trovare qualche cosa di buono, tipico, e possibilmente non fritto.
Approdiamo in un posto carino dove purtroppo non c'è posto per sederci. Compriamo un dolce per R e uno per F, R si fa pregare per mangiare qualunque cosa, mentre S è perennemente affamata e chiede cibo ogni minuto. A me sembra di mangiare in continuazione e guardo N scandalizzata quando, dopo una colazione enorme consumata pochi ore prima, e mentre fa acquisti per il pranzo, si preoccupa della merenda. Teniamo presente che qui si cena prestissimo quindi la merenda coincide quasi con la cena. E non dimentichiamo che ieri pomeriggio abbiamo comprato cibarie di vario genere per gli innumerevoli snack della giornata. È evidente che abbiamo due visioni diverse riguardo all'alimentazione e anche il nostro stomaco ha dimensioni e capacità differenti. Ma questo non ci impedisce di essere amiche!
N si domanda da quanti giorni siamo in vacanza e questo non è un buon segno. Sarà già stufa di tutti questi compagni di viaggio senza fame! Speriamo di no. Fuori dall'alimentari c'è un cagnolone che sembra si sia perso. N e S si preoccupano molto del suo destino e cercano di contattare il proprietario via cellulare, ma esce una signora gentile (che in realtà è certamente un angioletto in incognito) e si offre di cercare il padrone del cane. Ce ne andiamo tranquilli con i nostri sacchetti pieni di cose da mangiare e anche di formaggio! Io e S vorremmo bere un Irish Coffee ma di giorno non si trova e alla sera S teme di non riuscire a dormire.
Cerchiamo un luogo ameno nel parco, attraversiamo una bellissima strada contornata da villette eleganti. Tra la pioggerella, la vastità del parco e la fame nel mondo, nonostante siano comparsi opportuni Baby Bell di emergenza, alla fine facciamo un picknik in piedi al margine della strada. Il formaggio di pecora è buono e anche il pane, anche se notiamo che ha una puzza terribile. Le torte al rabarbaro e alla mela non sono granché ma vanno bene, considerato il contesto bucolico.
Si riparte con un po' di pioggia che oggi gioca con noi e ci avventuriamo verso il Ring of Kerry.
Abbiamo un microscopico coltellino e due cucchiaini con cui riusciamo a mangiare qualunque cosa senza paura. Reddy si sta trasformando in una deliziosa discarica di briciole e rumenta varia ma non ci badiamo… Se penso che all'arrivo pulisco ogni bagno con il super spruzzo disinfettante… Pazienza… non parlo di altro perché non sta bene. Ma qui nello shuttle tutti sanno cosa voglio dire!
Facciamo una piccola pausa di riflessione per capire la strada migliore da fare e ripartiamo. Le mucche sono dovunque e ne vediamo un gruppo, tutte nere, molto belle.
Per tenere bravi i bimbi nelle trasferte più lunghe somministriamo Nintendo DS. Non è pedagogico per loro, ma molto utile per noi che dopotutto siamo in vacanza. S, al ritorno da un "bisogno", mi porta una bella margherita, lei sa perché.
Passiamo da Kenmare che è un delizioso paesino colorato ma non mi fanno scendere per fare le foto, mentre ci fermiamo ogni dieci minuti per bisognini di ogni genere, peggio di un pullman pieno di vecchietti con problemi alla prostata. Sostiamo qualche minuto per vedere un corso d'acqua definito "black water" perché l'acqua è scura, come la Guinness. Fotografiamo la casetta di un anziano signore che è uscito tra una pioggia e l'altra a fare un giretto. Subito risulta un po' perplesso ma il bel sorriso aperto di N lo tranquillizza. Anche F e R vogliono vedere le acque nere e arrivano di corsa sotto a una pioggerellina. Sono contenta quando si interessano a ciò che li circonda.
Dal Ring vediamo il fiordo, arriviamo a Sneem che è un paesino delizioso e cerchiamo una tea house. Ci sorprende un acquazzone ma noi, furbi, rimaniamo in auto e, in pochissimi minuti, esce un bel sole. Invece del tè, prendo un Irish Coffe… e povero il mio stomaco. Il pub che si affaccia sull'acqua ed è tutto colorato di rosa si chiama D. O'Shea's, ci stravacchiamo tra enormi cuscini e lasciamo i bambini da soli in un tavolo lontano. N si arrabbia un po' perché sostiene che dobbiamo stare vicino a loro, probabilmente ha ragione, ma siamo stanchi e ci permettiamo anche di essere egoisti.
Ma lei furbamente dice di aver bisogno di stare sola, così esce a fare foto, lasciandoci in balia dei pupi. Noi ci consoliamo con l'alcol, ma non basta. Non riusciamo più a contattarla, credo che abbia deciso di proseguire da sola. È un vero peccato, rimaniamo tre grandi contro quattro piccoli… La situazione si complica. Ma non per molto. N è tornata, meno male, sono sollevata.
La strada per arrivare a Waterville è stretta e piena di dossi, il panorama bellissimo: si vede il mare in tumulto che si azzuffa con gli scogli, una scogliera a picco che preannuncia le Cliff of Moher. Si sobbalza alla grande, il cielo a destra è molto nuvoloso e dal finestrino di sinistra si vede il sole. Molto divertente, credo che sia un effetto speciale per noi turisti.
Arriviamo al Golf View a Waterville che è una delusione: le camere sono piccole e un po' vecchie. Sembra di stare in una roulotte. Tempo di andare in bagno per rinfrescarci un po' e ci fiondiamo in un ristorante dove affoghiamo la stanchezza in una Guinness. Speriamo che il cibo sia di gradimento per i bimbi e anche per noi, visto i prezzi. Il locale si chiama Dooleys. Purtroppo constatiamo che le birre, al contrario di come ci aspettavamo, non sono numerose e mancano sempre quelle artigianali. C'è un'atmosfera generale un po' decadente, la crisi economica si nota, i negozi sono spogli ed essenziali. Ci spiace che non sentano l'orgoglio nazionale per le loro produzioni artigianali.
Il tempo è diventato autunnale, piove in modo costante, c'è vento e fa freddo. Ci rifugiamo volentieri nel B&B. Siamo alloggiati nel sottotetto e trovo bello sentire la pioggia battere allegramente. I bimbi si addormentano in fretta. Hanno preparato un Tg Emotion, come lo chiamano loro, che ci presentano domani mattina dopo colazione. È rassicurante vederli lavorare e creare insieme, ognuno con il suo ruolo e le proprie capacità.
Dobbiamo dire che questo è un viaggio "tosto", veramente strong anche per noi adulti e non ci possiamo lamentare del loro comportamento, se la cavano bene e credo che questa sia un'ottima palestra per imparare a viaggiare in modo autonomo, provare a capire e parlare un'altra lingua senza timore, scoprire posti, colori e abitudini diverse.
Come osserva puntualmente N le case sono spesso pitturate con colori allegri e in contrasto tra loro, probabilmente con questo clima rigido gli abitanti hanno bisogno dell'arcobaleno nelle giornate più buie.
Mi incuriosisce l'abitudine di bere al fine di stordirsi il più possibile e metodicamente. La vita può essere pesante e l'alcol forse in certi casi è una necessità imprescindibile. Sento i miei bimbi russare leggermente, che meraviglia dormire tutti insieme.
Venerdì 17 giugno
Oggi è il quarto giorno di viaggio, i bimbi si sono ben integrati e R, che è il più piccolo, viene accolto bene dagli altri, specialmente da S che riesce anche a fargli mangiare varie cose.
Dopo la solita super colazione i giovani presentano il Tg Emotion. Ci divertiamo nel salottino del B&B e loro si aiutano con siglette tecnologiche. Bravissimi e un applauso.
Facciamo un giretto sulla spiaggia. Le pietre sono lilla e verdi, il mare minaccioso, c'è vento e l'aria è fresca.
Il centro del paese pare veramente piccolo e non sembra ancora pronto per i turisti. Faccio una foto a R contro a un bel murales raffigurante Charlie Chaplin che veniva qui in vacanza.
Il paesaggio è vario: mare, prati, cespugli, sabbia paludosa, mucche, nuvoloni, torrenti. La natura qui comanda e mi attira. È piacevole sentirsi piccoli e lasciarsi andare ai suoi capricci.
Il Ring of Kerry merita e noi siamo fortunati perché non c'è nebbia. Arriviamo a Glenbeigh, da dove si vede la baia di Dingle e passiamo per Milltown.
A Castelmaine prendiamo la R 561 per Inch. Qui incontriamo una spiaggia magnifica ed enorme su cui scorrazzano tutti. Il mare si è ritirato per molti metri (come avevamo previsto io e N, le solite maghette) e sulla riva si trovano splendide conchiglie. Il vento è forte e mi piace, stranamente. Mi tolgo anche il cappuccio della giacca e sto sola a guardare il mare che sembra volersi allontanare. La sensazione è fantastica e me la voglio ricordare. Raccogliamo le conchiglie grandi appena lasciate dal mare. Mi sembrano regali dell'oceano, per cui ringrazio. C' è uno strano mezzo che svolazza, una specie di triciclo con una vela da surf, va velocissimo e pare che il suo guidatore si diverta. Le persone arrivano con auto e moto sulla sabbia e poi passeggiano, tutti presi dall'incantesimo dell'Atlantico.
Sulla strada abbiamo comprato due cestini di fragole locali da un ragazzino intirizzito dal vento. Hanno un profumo delizioso e sono piene di gusto.
Siamo diretti a Dingle al B&B Tower View. È molto carino, fuori è colorato con giallo acceso, viola, verde e rosso. Vedendolo su internet ci impensieriva, ma ora sappiamo che qui i colori sulle case sono molto forti e squillanti. Dentro è accogliente e ben tenuto. Fuori ci sono fiori, praticelli e cavalli, gallo e galline, caprette, pecore e anche due cagnolini e un micio che conquista i bambini.
Per pranzo finiamo gli avanzi, lanciando bocconi ai bimbi che giocano nel prato. Ci prepariamo un bel té e ci rilassiamo qualche minuto. Facciamo due passi a Dingle e, appena scendiamo dall'auto, smette di piovere.
Si vede che il comitato di accoglienza per i turisti funziona bene! Che fortuna! Fino a ora non abbiamo ancora aperto gli ombrelli. Il paesino è multicolore, ci sono tanti negozietti deliziosi che fanno scatenare noi ragazze. Compriamo un po' di tutto, perché in un negozio tipico per turisti vengono in mente tutti gli amici e i parenti cui regalare ogni genere di souvenir, pur di soddisfare la frenesia dell'acquisto.
R si scatena in un pianto desolato che incanta il suo papà il quale non resiste e gli compra il tremendo flauto irlandese che ci allieterà per il resto della vacanza (consideriamo che ogni bimbo, a parte S, a questo punto possiede un flauto irlandese). Il pub Dingle Bay ci attende per l'Irish Coffee che ci ringalluzzisce e spezza la fame, per così dire.
Gli acquisti riprendono indisturbati, nonostante le facce desolate degli uomini e le proteste dei piccoli. Entriamo in un emporio che vende splendidi maglioni di ogni colore e forma provenienti dalle isole Aran. Come resistere? Per fortuna Ro ne prende uno che mi entusiasma. Ne provo molti per me che mi sembrano enormi.
Dopo altri giretti si mette a piovere e io estraggo le nostre super cappe per proteggerci. Tenendo lo zaino sotto, affinché non si bagni, risulto similissima a uno gnomo gobbo e nel negozio di indumenti di lana provo berretti molto vistosi e splendidi, direi anche irresistibili.
Il connubio della mia mise suscita l'ilarità di S che sghignazza scompostamente.
Ro mi guarda con sufficienza, preoccupatissimo per l'eventuale utilizzo che potrei fare con uno di quei cappelli in sua presenza. F, mio figlio, si offende un po' e continua a dirmi che sono molto bella e insiste affinché ne compri uno. Io lascio perdere perché fra tutti hanno fatto sbollire i miei entusiasmi che condivido solo con S, altrettanto attratta dai berretti da gnomo e dalle babbucce di lana cotta che costano una fucilata ma sono adorabili.
Un giro per la cittadina merita veramente perché ogni casa è coloratissima, con i suoi audaci accostamenti. L'esito è stupefacente e sembra che i proprietari facciano a gara per abbinare tinte forti e a contrasto.
La macchina fotografica non si ferma mai e sul porto trovo reti accatastate anch'esse meritevoli di essere immortalate per i loro colori incantevoli. Ripiove e corriamo in un pub dove servono ostriche! Io e la mia amica N ci tenevamo molto e ci deliziamo accostandole alla buona birra Murphis che decidiamo essere meglio di una Guinness e più vicina a una "BurroBirra". Chi ha letto le vicende di Harry Potter sa di cosa parlo. È cremosa e densa, molto piacevole. Per me equivale a un pasto, quindi non riesco a mangiare altro, a parte qualche patatina fritta capitata per sbaglio sul nostro tavolo. Purtroppo è quasi impossibile evitare il fritto che rimane sullo stomaco come la corazzata Potëmkin.
Scopriamo che è possibile vedere i delfini al largo della baia e, se domani sarà bel tempo, faremo una bella gita.
Sono le 22.30 ed è ancora molto chiaro fuori. Abbiamo una grande finestra che si affaccia sul prato, dove due bei cavalli e un puledrino pascolano serafici. Più avanti c'è il mare che rispecchia le nuvole e il sole al tramonto.
Saluto con soddisfazione questa bellissima giornata che spero sia stata tale anche per gli altri compagni di viaggio. Buona notte.
Sabato 18 giugno
Ci alziamo con un tempo tempestoso e fa freddino. La colazione è buona, solo che io mi confondo e prendo di mira il piatto di salmone di N Quando me ne accorgo è un po' tardi e non so come rimediare. Sono profondamente mortificata e quindi N ottiene un bonus di brutte azioni da fare nei miei confronti per parecchio tempo.
Decidiamo di fare ancora un po' di shopping in un negozio di manufatti di lana. In preda al raptus acquistandi compro due fantastici maglioni da antartico per i pargoli e una sciarpa per me. Anche N ci da dentro senza freni. Usciti dal vortice che ci risucchia inesorabilmente in ogni negozietto, decidiamo, su forte pressione di N, di andare a fare una gita in barca per vedere il famoso delfino che gioca con gli avventori. Ro, S e R vanno a rifugiarsi in un pub, mentre io e gli altri ci avventuriamo in barca. Ci imbardiamo come se dovessimo andare sui ghiacciai ma facciamo bene perché l'aria è fredda. La barca gira parecchio, il delfino si intravvede, il panorama è speciale: scogliere a picco, grotte, e tanti uccelli che vanno a pesca. Al ritorno ci mettiamo in circolo con altre due barche piene di bambini che chiamano il delfino gesticolando allegramente. Ed eccolo! Lucente e irreale. Gioca con le onde e si fa ammirare da tutti noi che strilliamo per la meraviglia e l'eccitazione.
Torniamo un po' congelati ma felici, leviamo numerosi strati di indumenti e partiamo per Doolin, la prossima tappa, muniti di formaggi, salmone e pane per il pranzo.
Arriviamo a Tarbert e prendiamo un traghetto che sembra ci stia aspettando, pranziamo sulla Reddy sbriciolando ogni cosa e dando fondo alle provviste. In poco tempo veniamo traghettati a Killimer. Da qui saliamo verso il nord e raggiungiamo Liscannor Bay dove molti surfisti sfidano acqua e vento. A un certo punto ci fermiamo per far attraversare parecchie mucche.
Gli animali regnano indisturbati e se ne vedono molti di più degli uomini.
Arrivati alle Cliffs of Moher si è costretti a pagare un pedaggio per avere accesso all'area. Dopo una breve camminata, presi di mira da un vento incredibilmente forte, arriviamo alle famose scogliere. L'atmosfera di nubi e vento accentua la drammaticità del luogo.
Penso a giovani donzelle dell'Ottocento in piedi tra le lacrime, con i capelli scompigliati dal vento, di fronte al baratro, indecise se lanciarsi o comprare un nuovo cappellino, salvate per tempo da un cavaliere che le sposerà… E vissero felici e contenti. In testa ho la musica degli U2 che rende bene. R viene sbattuto dal vento contro al parapetto di pietra ma non si fa nulla. Raggiungiamo la O'Brian's Tower e non riusciamo a camminare dritti. A tratti esce il sole che viene presto catturato dalle nubi. I bimbi si scatenano in danze con il vento e si rotolano nell'aria e nel prato svolazzando nei loro mantelli colorati.
La mia testa è piena di vento, sento che mi sta venendo la sinusite, nonostante il cappuccio. Ci fermiamo volentieri al riparo al Visitors Center in cui i bimbi trovano alcuni spunti per divertirsi e spendere qualche soldo.
Mentre ci avviamo al B&B ,N scorge un ristorante che si chiama Stone Cutters Kitchen. Qui tutto sembra perfetto: fuori c'è un piccolo parco giochi, dentro ogni cosa è studiata per i bambini. In base al cibo che scelgono ottengono dei gettoni che danno diritto a un regalino. Più mangiano sano, più gettoni ricevono. Noi ordiniamo piatti che risultano proprio buoni e anche ., con la scusa dei gettoni, mangia un po' più che altrove. Sono buoni anche i dolci, io e N scegliamo il cheesecake con pallina di gelato al rabarbaro. Alla fine gettoni, regalino e anche lecca lecca per tutti i bambini, così decidiamo di tornare anche domani sera.
Ma l'avventura deve ancora iniziare, una volta arrivati al B&B Trildoon House, scopriamo che non ci sono posti letto per tutti. La signora va in agitazione e propone di far dormire R con noi in un unico letto. Poi offre un lettino da campeggio, ma ormai R è grande e non ci sta più. La nostra prenotazione risulta chiara e glie la sottoponiamo. (Io per fortuna ho portato tutte le e-mail stampate in modo da non avere sorprese o discussioni inutili). Così ci accampiamo affranti e pieni di maglie e zaini disordinati per terra, in attesa di una soluzione. I bambini sono stanchi e anche noi vorremmo chiudere la giornata.
Alla fine viene trovata una stanza doppia, da cui la proprietaria fa sloggiare l'inquilina, dove vanno a dormire N e suo figlio A S e sua figlia stanno in una tripla e noi quattro in una stanza unica a cui viene aggiunta una branda mezza scassata per il povero R. La stanza ora è piccola e il bagno pure, non c'è un posto dove mettere le cose e manca anche l'angolo del tè.
Il posto in compenso è carino, ma per due notti risulta scomodo per tutti. È un peccato, ma non ci faremo rovinare l'umore da un disguido causato da altri, non si sa se in buona fede. Ora siamo tutti sistemati, c'è un po' di chiasso, ma spero che riusciremo a dormire serenamente. A domani sperando in un po' meno vento.
Domenica 19 giugno
Ci svegliamo guardando un cielo grigio.
Presto un acquazzone scarica le nuvole e il tempo migliora. Scopriamo che N ha dormito poco a causa di un rumore di acqua. Essendosi andata a lamentare, la titolare si è un po' offesa e oggi risulta nervosa in modo evidente. Sicuramente N, con i suoi noti modi bruschi e scortesi tipici dei norvegesi, l'ha offesa… È incredibile, si nascondeva per non farsi trovare, ma la mia amica, più astuta che mai, l'ha pure stanata.
Ma se ci pensiamo bene, a sbagliare tutto è stata la proprietaria del B&B, quindi non credo che debba essere lei l'offesa, se mai siamo noi che ci troviamo a disagio e siamo noi che siamo in vacanza.
Dopo una buona colazione (che si spera non contenga veleno) usciamo in fretta e ci dirigiamo senza tante cerimonie al ferry boat, diretti alle isole Aran. Alla biglietteria ci fanno decidere tutto di corsa e non c'è tempo per pensare.
Vorremmo vedere la location dove hanno girato Harry Potter ma non sappiamo dove sia.
Il mare è mosso e io mi metto subito a prua per godermi i salti sulle onde. Ro sta con R di sotto, al riparo. Ci sono uccellini che galleggiano beati e, appena arriva la barca, si tuffano e nuotano sott'acqua.
All'arrivo, come avevamo programmato nei nostri sogni, c'è il calesse che ci aspetta. Un signore dall'aspetto isolano ci racconta alcune cose con un accento non facile da comprendere.
L'isola è brulla, ci sono piccoli appezzamenti circondati da muretti bassi di pietre a secco. L'insieme risulta insolito. Dentro ad alcuni di questi campi ci sono mucche o cavalli. L'uomo del cavallo ci dice che ogni famiglia possiede due mucche per il latte. La gita è divertente e molto turistica. Al termine la povera bestia però è affaticata e mi fa pena.
Saliamo a piedi a un castello in rovina che è stato utilizzato per girare alcune scene del film Bravehart e poi tutti al parco giochi, così i bimbi si divertono felici.
C'è un cane molto carino che si diverte ad acchiappare la sabbia che i bambini gli lanciano e compie notevoli acrobazie. Siamo sull'isola più adatta alle famiglie che si chiama Inisheer. Si trova a circa 50 km dalla piattaforma calcarea che forma il Burren e a 8 km da Doolin. Qui c'è anche una scuola frequentata da circa una ventina di bimbi. In estate vengono altri bambini a imparare il gaelico.
Vediamo belle imbarcazioni nere e sottili che si chiamano Curragh. La spiaggia è bianca, leggermente grigiastra e il mare verde chiaro. Cerchiamo un caffè dove prendiamo squisiti scones con burro, marmellata e tè. All'interno scopro una stanza con il caminetto acceso, il calduccio è invitante. In uno scaffale nell'angolo ci sono maglioni fatti a mano da un'anziana signora: sono morbidissimi e me ne prenderei uno.
A si scandalizza perché dice che ne ho già comprati molti e in effetti ha ragione!
Verso le 14 dobbiamo riprendere il traghetto per Doolin, ma troviamo una barca che va alle Cliffs.
F desidera proprio fare questa gita, perché qui hanno girato alcune scene di un film di Harry Potter, così mi offro di accompagnarlo. R vuole stare con me, così si aggrega anche Ro e pure N decide di venire con noi. S e i suoi bimbi tornano alla base. Ci incontreremo più tardi… Forse…
In barca si sta bene, ci mettiamo nel salottino chiuso, così fa meno freddo. Il dondolio fa venire sonno e mi piace.
Giunti sotto alle scogliere l'effetto è di grande stupore.
Ci accolgono migliaia di uccelli che nidificano sulle Cliffs.
Una roccia altissima spunta dal mare, le onde si infrangono sugli scogli, centinaia di uccelli galleggiano tranquilli. I colori sono unici. Ci emozioniamo e scattiamo foto. È uno dei posti magici che non si scorderanno più.
Al ritorno vediamo le meduse rosa. Sugli scogli S e A trovano una stella marina. Alcuni corvi di avvicinano per becchettare i nostri crackers.
Prendiamo l'auto e facciamo un giro nel minuscolo centro di Doolin. Ammiriamo una cavalla elegante con il suo puledrino magro magro che si aggirano indisturbati in un prato.
È uscito un bel sole e ora sembra proprio estate, che bella sensazione.
Come sempre veniamo risucchiati dai negozietti, ma il caos vero scoppia dove vendono i fudge. I M si scatenano e io, per non sentirmi da meno, compro un fudge alla Guinness. Arrivati al B&B ci facciamo una bella doccia nel micro bagno e torniamo al ristorante di ieri. Qui scatta la gara dei gettoni e i bimbi cercano di mangiare cibo sano per ottenere coins e regalino.
La titolare ci spiega i numerosi problemi che gli irlandesi devono affrontare per la crisi economica. La situazione è drammatica e ne parla con le lacrime agli occhi. Il cibo è buono e siamo soddisfatti. Io mangio uno spezzatino irlandese squisito. Qui si sta proprio bene e c'è un'atmosfera rilassata.
Ora devo aprire una parentesi sui gabinetti: gli sciacquoni non funzionano affatto e il meccanismo non fa per me… Devo sempre chiamate Ro per aiutarmi. E va be', vanno a pareggiare con gli assurdi rubinetti senza miscelatore e la mancanza del bidè. Insomma, la pulizia qui lascia un po' a desiderare ma in vacanza si perdona quasi tutto ed è vietato rovinare il buon umore.
Facciamo altre foto dopo le 10 di sera e ci stupiamo di questo insieme a un signore australiano che ha anche visitato l'Italia, ne è entusiasta e si avventura nel racconto del suo viaggio con Ro, il quale si merita una conversation come si deve, considerati tutti i film che abbiamo visto in lingua originale.
Tornati al B&B ci prepariamo per la notte, ma dopo poco sentiamo bussare furiosamente alla porta. Preoccupata, mi precipito ad aprire e la proprietaria affannata dice che sta cadendo acqua dal nostro bagno al piano di sotto. Infatti ci affacciamo e scopriamo che il bagno è allagato, è il malefico sciacquone che non funziona! Il marito accorre e, dopo aver trafficato un po' e asciugato tutto, se ne va imbarazzato.
E anche questa è andata! Siamo capitati bel B&B più pazzo del mondo. Speriamo che la proprietaria ci faccia lo sconto almeno!
Buona notte e che il mio naso tappato dal raffreddore abbia un po' di tregua con l'Aulin e il Vix.
Lunedì 20 giugno
L'estate di ieri è già finita. Fa freddo ma noi siamo ben equipaggiati… Con tutti i maglioni che abbiamo acquistato… Facciamo colazione sperando che non succedano altri disastri (tra parentesi ieri A si è preso un ramo in viso molto vicino all'occhio, e, considerando tutte le acrobazie che fa, gli è andata anche bene).
Alla fine Ro va a pagare e non ci fanno alcuno sconto per i disagi subiti. Peccato, ce lo meritavamo proprio.
Io continuo disperatamente a fare ordine nelle valigie e chiedo le chiavi dell'auto a tutte le ore. So che per questo S mi adora… Ma ognuno ha i suoi difetti e io, nel complesso, sono decisamente fantastica.
S guida per tutto il viaggio e lo ringrazieremo alla fine con un applauso e per mancia offriremo la birra che giace qui nelle retrovie della Reddy da giorni. Sarà meglio rifilargliela di mattina perché risulta più fresca e meno shakerata.
Si parte per Clonmacnoise. Abbandoniamo l'oceano che è così affascinante e grandioso. Ci avviciniamo alle Burren, che però non visitiamo perché sono brulle e pietrose. La strada ci porta verso Dublin, a est.
Passiamo da Kinvarra, un bel paesino coloratissimo e vediamo un castello interessante che si chiama Dunguaire Castle. Non ci fermiamo ma ci godiamo la vista.
Il viaggio prosegue tranquillamente, ogni tanto io leggo il diario di bordo o qualche notizia sui luoghi che andremo a visitare.
Ci perdiamo, ma solo per pochi minuti, ad Athlone, ma due signore, che non capiamo se parlano gaelico o rumeno, ci aiutano. S mette alla prova il navigatore chiamato "la signora", facendo più volte il giro di una rotonda.
Ci fermiamo a un chiosco dove S e F comprano tre cestini di fragole, arrangiandosi da soli con il loro inglese. Bravissimi.
Raggiungiamo Clonmacnoise, situato in un luogo ameno, sul fiume Shannon. Su un prato, intorno al sito, troviamo molti "regalini" delle mucche che R pesta immediatamente.
Non abbiamo quasi più pantaloni per il cambio e questo mi preoccupa.
Ci sono anche cigni regali che non ci degnano di uno sguardo. Il sito è uno di quelli ricchi di storia e spiritualità, vediamo diverse chiese, un bellissimo cimitero con croci celtiche scolpite nella pietra, persone che pregano e cantano inni sacri. Ci sdraiamo sul prato e ascoltiamo un canto bellissimo in tedesco. Non sono religiosa ma l'atmosfera è magica e serena e mi fa pensare all’universo.
Vediamo un film sulla storia del sito e visitiamo il piccolo museo che conserva le tre croci più importanti, per preservarle dalle intemperie. Sono belle e maestose, mi viene da abbracciarle e stare lì ad ascoltare la voce dei secoli passati. Non possiamo non fare una tappa al baretto… E vai con gli scones burro e marmellata.
Andiamo a vedere il river e il castle che è tutto diroccato e sembra che i suoi enormi pezzi siano stati incollati da un gigante per dare l'impressione che stia per cadere.
Si riparte per Kajon House, il prossimo B&B, segnalato dalla Lonely Planet. La titolare è simpaticissima ma le stanze sono molto essenziali. La nostra sembra nuovamente la camera di una roulotte e troviamo un letto pieghevole chiuso e il materasso, dotato di lenzuola, gettato su un altro letto.
Scelgo questa stanza che è la più impresentabile perché N per due notti ha subito il disagio della famiglia separata. Il bagno è come sempre microscopico e non c'è neanche il lavandino che si trova misteriosamente in camera.
In pratica ci sarebbe posto solo per due persone e noi ci stiamo in quattro. Ma la vacanza è un'avventura quindi ci adeguiamo. F, che abbiamo abituato sempre a posti belli e confortevoli, si sente un po' offeso, ma mi sembra giusto che impari a stare al mondo in qualunque situazione.
Partiamo per Athlone alla ricerca di un pub. Prima portiamo i bimbi al parco giochi e si divertono con due ragazzini del luogo. Il lungo fiume ospita parecchie papere che vogliono mangiare.
Entriamo nel pub più antico d'Irlanda che si chiama Sean's Bar. È pieno di ciarpame racimolato nei tempi, tutto scuro e veramente segnato dai secoli e dalla polvere. Peccato che non servano cibo. Approdiamo in un altro pub molto carino e più ordinato.
La cittadina è graziosa ma a quest'ora i negozi sono chiusi e molti addirittura vuoti. Non c'è anima viva in giro, sembra un luogo dell'est europeo un po' trasandato e un po' povero.
Le case anche qui sono colorate e vivaci. Nel pub beviamo la solita birra Guinness, non c'è altro, quindi ci sacrifichiamo volentieri.
Fuori piove, noi siamo attrezzati per ogni evenienza e l'auto è vicina… no problem.
Martedì 21 giugno
Questa notte ha piovuto molto, oggi il cielo è coperto ma non fa molto freddo. Anche N ha il raffreddore.
La colazione si presenta super. Marito e moglie improvvisano un simpatico teatrino e fanno di tutto per farci sentire a nostro agio. La casa è modesta ma la loro allegria è contagiosa. Arrivano scones fatti in casa (sul loro sito web ci sono le ricette) e N si offre di prepararcene un po' quando faremo la "serata foto". Lo scrivo, così l'impegno risulta definitivo! Gustiamo anche ottime frittelle con lo sciroppo di zucchero, pane fatto in casa, tutto in quantità notevoli.
Il viaggio riprende per Newgrange, sulla costa est, vicino a Dublin.
Dopo un po' che si sta in giro i parametri spazio temporali si modificano, la vita prende un andamento inconsueto, le abitudini si cancellano e ci si sente diversi, più leggeri, un po' stanchi ma con il cervello libero. A volte sembra di essere in cammino da sempre.
Per me il viaggio è una delle esperienze più belle e arricchenti della vita. È la dimensione ideale e soddisfa la mia curiosità. Adoro vedere posti nuovi con tutte le loro tipicità, le parole ricorrenti, il modo in cui si propongono le merci, come si presenta la natura e che tipo di animali ci sono. Il cibo poi cambia, nonostante i tentativi di omologazione delle grandi industrie. Per fortuna si incontra sempre una gentile signora che ci offre qualche cosa di vero e tipico.
L'insieme di tutti questi ingredienti rende unico e gustoso ogni viaggio che mi arricchisce, agita la fantasia e mette in grande movimento i pensieri che fanno le capriole, rincorrendosi beatamente. Sicuramente si scatenano le mie endorfine perché mi sento in una condizione di beatitudine quasi costante.
Tutti dovrebbero avere la possibilità di viaggiare, perché conoscere significa accettare le diversità, capire gli altri, ampliare gli orizzonti.
La simpatica signora del B&B, che, con le sue eccellenti doti di marketing, fa sembrare una reggia la sua casetta, ci consegna un po' di scones per il viaggio. È adorabile e le perdono pienamente la camera-roulotte.
Per salire verso Newgrange, prendiamo la N 160 che è carina, delimitata da graziose villette ben curate.
Attraversiamo Trim dove c'è un bel castello che merita una vista se non una visita. In poco tempo raggiungiamo Navan che sembra piacevole.
Arriviamo al Visitors Center di Newgrange. È molto organizzato, vediamo un suggestivo film in una sala scura punteggiata da stelline. Un piccolo museo spiega la vita degli uomini in questa zona cinquemila anni fa, è interattivo, quindi piace anche alla figliolanza.
Mangiucchiamo qualche scones provvidenziale di corsa mentre scoppia un gigante acquazzone. Ci bardiamo velocemente e ci avventuriamo verso il bus. Piove così tanto che il nostro cervello ci porta a pensare che pioverà così a lungo. Invece smette dopo poco per poi ricominciare a suo piacimento.
Come prima tappa andiamo a Knowth, dove visitiamo un gruppo di tombe che sembrano funghi spaziali tutti verdi. R, con i copri-pantaloni e la mantellina da pioggia, si mette davanti a uno di questi e sembra proprio un Teletubby davanti alla sua collina.
C'è una guida simpatica, qui tutti fanno i giovialoni, ma io sento poco perché R continua ad avere bisogno di attenzioni e ho paura che disturbi le altre persone. Mi colpiscono i disegni fatti sulle grandi pietre che circondano le tombe.
Spesso sono chiocciole, spirali che peraltro io disegno spesso, sarà un retaggio ancestrale.
F, S e A si tuffano dentro a un cunicolo per poi riemergere da un'altra parte. R si incuriosisce e fa domande. Scopriamo che oggi, 21 giugno, è proprio il giorno del solstizio! Che fortunata coincidenza, e a Tara questa sera ci sono festeggiamenti.
Newgrange è la seconda tappa, si raggiunge con bus navetta che fanno continuamente da spola tra il centro visitatori e i siti.
Qui vediamo la tomba a corridoio più famosa d'Irlanda. La pietra all'entrata è riccamente decorata. Dopo una spiegazione all'esterno dove ripiove, ci fanno entrare nel cunicolo con gli zaini davanti a noi, perché è veramente stretto e si rischia di rimanere incastrati.
Sulla volta c'è un'unica pietra che chiude il tumulo. Ci fanno notare un'apertura attraverso la quale, durante il solstizio d'inverno, il 21 dicembre, il sole entra nella camera.
Le luci si spengono, ci fanno disporre ai lati della stanza, una luce solare entra e illumina una striscia della tomba. Stiamo tutti in silenzio ad ammirare questa meraviglia che, anche se in questo caso è creata artificialmente, stupisce e ci riempie di interrogativi. Come hanno fatto uomini così primitivi a calcolare perfettamente le posizioni in cui mettere le pietre?
È inevitabile pensare a menti molto evolute, di cui noi non conosciamo nulla, che vissero cinquemila anni fa.
Piove, così prima andiamo a posare i bagagli al nostro Slane Farme Hostel. La ragazza alla reception è simpatica e sveglia, F sceglie la nostra camera che è enorme, con tanti letti a castello. Ci sono problemi con la doccia che subito è fredda e la pulizia, come dovunque, lascia molto a desiderare. Ma ormai siamo allenati e cerchiamo di far finta di nulla. Il posto però è simpatico. Per cena ci rechiamo in un ristorante decente, dove trovo pollo e riso basmati che vanno molto bene per R.
La birra è un po' sciacquetta, così prendiamo un Baily. I dolci dei bimbi sono enormi.
Cerchiamo di riassumere le tappe della vacanza ma siamo un po' confusi, abbiamo fatto tanti km. e sono già passati parecchi giorni.
La nostra cassa comune che tiene Ro funziona bene. Domani andiamo a Dublin.
Mercoledì 22 giugno
La notte è passata per tutti con qualche difficoltà, la scarsa pulizia ci ha un po' infastiditi.
Io sbaglio l'ora perché mi baso su quella dell'iPod su cui sto scrivendo e quindi alle 7.30 siamo già tutti in piedi. I miei familiari mi ubbidiscono ciecamente e nessuno mi dice che è presto.
Pazienza, ne approfitto per mettere un po' in ordine i bagagli e far bere uno yogurt a R.
Nella Farm c'è la sala giochi, così i bimbi si divertono prima della partenza.
Ci si avvia all'aeroporto per lasciare l'auto e poi andare a Dublino. Il tempo è grigio e all'orizzonte c'è anche un po' di nebbia. Facciamo colazione in auto.
La nostra super Reddy viene lasciata all' Avis, con un taxi arriviamo al the Fitzwilliam Townhouse, 41 upper Fizwilliam Street Dublin. Ma N, che sembra docile, si accorge che il tassista, peraltro molto simpatico a suo marito S, in quanto ex giocatore di rugby e allenatore, forse ci sta facendo fare un giretto un po' troppo turistico. Glielo fa notare con garbo nordico ma ormai siamo in ballo e balliamo.
Pazienza! La fregatura arriva inesorabile, per andare da Dublino all’aeroporto si sborsano dai 25 ai 30 euro abbondanti.
Il B&B non ha le stanze pronte, così il simpatico guy alla reception ci fa accatastare i numerosi bagagli in uno sgabuzzino, ci rifila le mappe della città e ci saluta.
Rispetto alle due ultime sistemazioni è una reggia, è più hotel, si da un tono, anche se in bagno ci sarebbero molte cose da dire e come sempre la pulizia non è granché.
Usciamo e ci facciamo abbracciare dalla città. Andiamo in centro che è vicino e troviamo un bel posto dove fare colazione e pranzo insieme… È quasi mezzogiorno!
Ci scateniamo per gli ultimi acquisti tra un acquazzone e l'altro. Dopo una mezz'ora decidiamo di lanciarci nel cosiddetto "Babbeo tour", battezzato così da Ro, ovvero la gita turistica col bus a due piani.
Tra la pioggia, i bambini stanchi, gli zaini pesanti, e poco tempo a disposizione, trovo che sia la soluzione migliore per avere un'infarinatura sulle bellezze della città. Non mi pento. Almeno vedo qualche pezzo di Dublino che è ricca di suggestioni e luoghi interessanti come i parchi enormi, il carcere che ha visto morire molti patrioti (a me e a Ro vengono in mente i film "Nel nome del padre" e "Michael Collins" ). Faccio una foto a questo luogo di tortura in onore di uomini forti, capaci di sacrificare la vita per un ideale. Queste storie ci hanno colpito, auguro a questo bellissimo popolo dai capelli rossi di mantenere alti l'orgoglio nazionale e la forza delle loro magnifiche tradizioni.
Qui sono nati grandi poeti come William Butler Yeats, George Bernard Shaw, Oscar Wilde e James Joyce.
In un parco vedo una statua che rappresenta dei cigni. Si rifà a un'antica e bellissima storia locale che narra la vicenda di alcuni bambini senza genitori trasformati in cigni per tanti anni.
La chiesa di St. Patrick è molto bella e cerco di fotografarla con il bus in cammino. Al termine del giro ci dirigiamo alla fabbrica della Guinness che si presenta grandiosa. I biglietti d'ingresso sono cari ma veniamo proiettati nelle rutilanti spiegazioni di come viene prodotta questa birra ormai non più irlandese. L'itinerario è suggestivo.
Ogni parte della lavorazione viene spiegata dall'audioguida. L'atmosfera è proprio quella di una fabbrica: piena di tubi, meccanismi, fumi, rumori. Potrebbe sbucare Willy Wonka da un momento all'altro. Ci sono molti piani, un po' alla volta saliamo e anche R, così piccolo, è attentissimo.
A un certo punto ci propongono una degustazione di birra che ci diverte e all'ultimo piano, in un magnifico bar panoramico, ce ne rifilano una pinta, così, a stomaco vuoto. Sulla schiuma disegnano l'arpa, il simbolo di questa birra, o il trifoglio, simbolo dell'Irlanda.
Beviamo beatamente, fregandocene dello stomaco ululante. Faccio un giro del bar rotondo e trasparente e guardo Dublin dall'alto. È proprio bella e c'è tanta gente sorridente. Mi viene da pensare: che vacanza!
Prima di uscire non resistiamo a fare ancora qualche acquisto e io e N, che, come tutti sanno, siamo praticamente sorelle, compriamo due maglie uguali.
Conosciamo per caso una famiglia siciliana e, incredibile a dirsi, il ragazzo conosce un cliente di Ro tramite il fratello. Il mondo è davvero piccolo! E queste coincidenze mi piacciono, sono bastate poche parole per sentirci in sintonia e per raccontarci le rispettive esperienze in Irlanda.
All'uscita prendiamo un taxi e ci fiondiamo a Temple Bar che è una zona ricca di vita e musica. Volevo proprio andarci, oggi abbiamo fatto il pieno di esperienze, N. è pure riuscita a mangiare fish & chips, anche se l'olio della frittura non è come quello taggiasco a cui siamo abituati noi liguri, ovviamente. Facciamo l'ultimo brindisi con una mezza pinta perché non ce la facciamo più con tutta questa birra.
Ro per questa serata si offre di occuparsi totalmente di R che durante tutta la vacanza mi è stato molto attaccato ed è stato un po' faticoso, anche se bravissimo, come tutti gli altri nostri fantastici bimbi che hanno fatto parte di questa "comune", prendendo ordini, sgridate, foto, affetto e complimenti da tutti in un allegro miscuglio di genitori misti e urlanti.
Uscendo dal ristorante veniamo travolti da una città di giovani, piena di musica. Fuori da un pub, dove suonano dal vivo canzoni degli U2, e dove mi piazzerei per un po', R si scatena in una danza senza freni.
Nonostante la fatica, i tanti chilometri, l'itinerario impegnativo, non siamo riusciti a rompere questa amicizia. Forse ci vogliamo più bene… Ma per un po' ognuno a casa sua… Aspettando gli scones di N, la proiezione delle foto meravigliose che abbiamo fatto, quando l'estate volgerà alla fine e torneremo tutti a casa.
Domani ci divideremo: N e i suoi figli andranno in Norvegia, noi e S torneremo a casa. Siamo stanchi e non vediamo l'ora di fare una bella doccia e dormire nel nostro letto, ma la vacanza è stata bellissima, è andato tutto così bene che bisogna ringraziare qualcuno…
Abbiamo fatto più di mille chilometr, S è stato un ottimo guidatore e con le sue battute fulminanti ci ha fatto spesso sbellicare dal ridere. Ro e N hanno fatto da copiloti, trovando gli itinerari migliori sia sulle mappe che sul navigatore, io ho fornito tutte le informazioni che avevamo raccolto durante la preparazione del viaggio, cercando di essere tempestiva e organizzata con i miei foglietti evidenziati di rosa.
N ha sempre avuto la spinta a trovare il ristorante meno peggio, e, con suo marito, hanno quasi sempre conversato nel loro inglese perfetto, permettendoci di intervenire solo nei casi in cui ce la sentivamo.
Ro non si è mai lamentato di nulla e ha cercato di rendere migliori le operazioni di ogni genere, così numerose durante la giornata e, soprattutto, ha gestito la cassa.
I bimbi hanno avuto l'accortezza di essere stanchi a turno in modo che abbiamo potuto consolarli adeguatamente.
Il nostro team ha funzionato bene, ognuno ha fatto del suo meglio e l'allegria e l’ironia non sono mai mancate, anche quando di sera rimanevamo senza forze e attoniti di fronte alle stanze – roulotte dei B&B, o davanti alle nostre Guinness, mentre i bimbi, ancora pieni di energia, cercavano di distruggere il pub.
Grazie amici e famiglia per questa splendida vacanza e grazie Irlanda piovosa e ricca di fascino!
ITINERARIO:
Irlanda del Sud - 14 - 23 giugno 2011
14 DUBLIN ARRIVO DI POMERIGGIO PERNOTTAMENTO a pebble mill kinsaley posey row malahide road (tel. 353 0 1 8461792)
15 al mattino affitto auto in aeroporto CARHIRE 3000 (controllare carrozzeria e far segnare danni esistenti) si parte e in 50 minuti/un’ora di auto si arriva a: GLENDALOUGH** (antico centro monastico, vedere il secondo lago)
In 2 ore di auto si raggiunge: CASHEL * visita della zona, rock of.., PERNOTTAMENTO a dualla house tipperary (tel. + 353 0 6261487)
16 al mattino si parte in 2.15 ore di auto per KILLARNEY NATIONAL PARK (lago, castello e natura) si arriva poi a KENMARE, (FIORDO – FORT - ), pranzo, e al pomeriggio iniziare IL GIRO DI: RING OF KERRY che è di 179 km ed è nella penisola di IVERAGH, se possibile visitare i villaggi di SNEM e in 1.15 ore si raggiunge WATERVILLE, vicino al lago Currane, PERNOTTAMENTO a Golf Links View (tel. +353 0 947 4623)
17 al mattino terminare il Ring, ricordare che da GLENBEIGH c’è la vista panoramica sulla baia di DINGLE, e raggiungere la PENISOLA DI DINGLE, qui fare una passeggiata sulla spiaggia di INCH con la bassa marea in 1.45 ore si raggiunge DINGLE, PERNOTTAMENTO a tower view farranredmond milltown dingle (tel. 353 0 669152990)
18 al mattino si parte per x le CLIFF OF MOHER** ( se si vuole da Tabert parte ferry boat “Clare Islands ferry” ) e si arriva a DOOLIN (baia di LISCANNOR), PERNOTTAMENTO a trildoon house cronagort doolin co. Clare (tel. + 353 65 7074870)
19 al mattino si parte da DOOLIN x le isole ARAN che si visitano in calesse (la barca parte alle ore 10) (c’è il castello di Brave Hart in rovina – comprare maglioni) ed eventualmente altra gita in barca x vedere le Cliff dal mare PERNOTTAMENTO a trildoon house cronagort doolin co. Clare (tel. + 353 65 7074870)
20 al mattino si parte in 1.50 ore per CLONMACNOISE ** PERNOTTAMENTO a kajon house creevagh co offaly (tel. + 353 0 909674191)
21 al mattino si parte in 1.55 ore di auto per NEWGRANGE PERNOTTAMENTO slane farm hostelharlinstown house slane co meath (tel….)
22 al mattino si parte con 2 ore di auto per DUBLIN visita città PERNOTTAMENTO a the fitzwilliam townhouse 41 upper fizwilliam street dublin 2 (tel. 353 1 6625155)
23 in 0.45ore si arriva a DUBLIN aeroporto e PARTENZA e arrivo a Nizza.
Foto GiBi