Oggi è la nostra "festa". E' un po' di tempo che rifletto sull'immagine della donna.
Quella che abbiamo di noi stesse, come veniamo rappresentate e come ci vedono
gli uomini.
Dopo secoli di porno-televisione, porno-giornali, porno-comunicazione, cosa rimane?
Per ora una donna ammiccante, svestita, vogliosissima di
sesso.
Si affaccia ad ogni angolo, sbuca dai giornali on line, salta fuori nelle e-mail, si intrufola nel bel mezzo di un film, salta fuori nel centro di uno spot.
Gli uomini sorridono sornioni, noi donne forse non ci facciamo più caso. Siamo rassegnate, anzi, diciamo: che bella!
In realtà chi vuole veramente il sesso
come prima cosa è l'uomo. La donna lo usa per ottenere ciò che
desidera: una famiglia, i figli, l'uomo che le piace, soldi, potere.
L'uomo è spinto da un desiderio diretto, la donna da un
desiderio indiretto.
In queste considerazioni non vi è alcun giudizio etico, sono solo
idee scaturite dall'osservazione.
In questa lunga porno-era la donna è dunque porno-donna:
cosi la vede l'uomo, così si pone lei stessa.
Stare per intere giornate sui tacchi a spillo, girare
scollate o con la minigonna a zero gradi non è una scelta che porta benessere:
chi lo fa, e lo facciamo quasi tutte, pensa di essere più piacevole, al centro
dell'attenzione. Sa di fornire un'idea di se stessa simile a quella propinata dai
media, cerca il più possibile di raggiungerla, nonostante la porno-donna della
pubblicità sia completamente falsa e ritoccata.
Ma dove sta il merito? Apparire bella non significa essere.
La bellezza aiuta. Ma chi è disponibile a guardare una
donna in quanto essere? Come in genere si guarda un uomo, il quale generalmente non sente la
necessità di denudarsi, mostrando pezzi di corpo per piacere, agghindandosi con
scomodi accessori.
Leggo con molta sorpresa che il calendario Pirelli per il
2013 mostra donne vestite, intente in azioni quotidiane, possibilmente
inerenti la sfera sociale.
Proporre una donna in quanto tale, non come preda sessuale,
mi sembra rivoluzionario.
Sono convinta che la vera rivoluzione mondiale si attuerà quando la donna riuscirà a presentare un'immagine vera, reale, lontana da
sexy-orpelli che in realtà non le appartengono.
Pensare immagini pubblicitarie normali, in cui la donna
presenta un prodotto senza ammiccamenti espliciti, è un vero sogno. E' da
questo che può partire la vera rivoluzione del mondo.
Donne in quanto donne, non femministe o bambolone sexy gonfie di plastica,
persone serene e sicure di ciò che sono, felici di esserlo, con moltissime energie da
regalare alla terra e all'umanità.