Stasera mi rimangio i mugugni

Stasera siamo soli, i bambini sono in vacanza con la zia. Di solito non usciamo in settimana.
Decidiamo di andare a mangiare pesce a Laigueglia. 
Abbiamo scovato un ristorantino sul mare, dal tavolo alla spiaggia ci sono pochi metri.
Si sente lo sciabordio dell’acqua che fa tanto  Montalbano in trattoria.
I gabbiani svolazzano un po' prepotenti. Ci sono pochi  turisti in giro a quest’ora e una pace color tramonto pastello accompagna le nostre acciughe fritte in centro campo.
Vedo Ro attraverso il bicchiere di Pigato e mi godo la serata che riserva delle sorprese.
Decidiamo di fare due passi nel vicolo che costeggia il mare. I negozietti sono aperti,  le gelaterie mi fanno correre lo sguardo verso le delizie colorate. 
La musica. La musica. Siamo caduti nel mezzo del Percfest. Sul palco centrale si susseguono alcuni musicisti e poi arriva un gruppo: i Pepper Legacy.
Le note sorvolano la piazzetta. 
Sono  note importanti, escono da meravigliosi strumenti luccicanti, animati da personaggi che sono nati per fare questo. Il jazz rimbalza tra le sedie e le palme e la gente che mangia con noncuranza sul dehor in mezzo a quella bellezza. 
E' tutto cosi naturale: le cozze con la chiave di violino, le percussioni con un bicchiere di Vermentino.
Piccole gioie si  sommano e danzano con leggerezza e io ascolto, sentendo il profumo dell’aglio proveniente dalla trattoria accanto. 
Mi verrebbe da correre sul palco  e sistemarmi in un angolino, per terra, facendomi trapassare dalla musica che vibra nella cassa toracica dando i brividi.
Il mondo è splendido, quando ci si mette, e anche gli uomini possono dare un bel contributo.
Proseguiamo  il nostro giro e incappiamo in una bancarella di strumenti musicali creati con materiali semplici. I suoni che provengono da lì sono speciali, tintinnano soavi o arrivano da una caverna. Un signore suona dolcemente un flauto fatto con alcune piccole canne. Ma è il paradiso! 
Mi fanno male i piedi, i ciottoli non vanno d' accordo con i tacchi. Meno male che questo leggero dolore mi riporta alla realtà. 
Certo che uscire una sera per caso e imbattersi in tanta bellezza fa bene. 
Mi rimangio i mugugni sul fatto che in Liguria non sappiamo fare turismo. Questo è un esempio di come si possono immaginare cose meravigliose partendo da una spiaggetta, due muri di pietra, un'osteria e portare qui i maggiori musicisti  del mondo, senza darsi tante arie, in semplicità, con la gioia di riempire l’antico borgo  di note allegre, di  turisti stupiti e di una coppia con i bambini in vacanza.

foto GiBi