La vita non è una cosa meravigliosa. Parola di Diego Dalla Palma


Arrivo un po' in ritardo presso l'azienda F.lli Carli di Imperia Oneglia.
Un signore alto vestito di scuro, occhiali neri e scarpe bianche cammina accanto alla mia auto.
È lui! È Diego Dalla Palma che fra pochi minuti vedrò all'opera.
È consulente della Linea Mediterranea di Lucio Carli, la parte della prestigiosa azienda imperiese che si occupa di cosmesi e bellezza.
Non so cosa aspettarmi, l'ho visto forse una volta, tanto tempo fa in tv, e ho letto un paio di interviste. Una mia amica profumiera, che anni fa ha frequentato da lui il corso per truccatrice, mi ha raccontato alcune vicende della sua vita, descrivendolo come un uomo speciale.
Finisco in prima fila. Lui è chiuso in se stesso, dietro agli occhiali scuri, al di là del tavolone. Sulla destra giacciono inermi alcuni trucchi della Mediterranea.
In centro un'elegante composizione di calle.
Lucio Carli lo presenta in modo informale, come un amico. Lui si alza e piomba davanti a noi, creando un primo contrasto tra la vivacità inaspettata e l'atteggiamento di chiusura di poco prima.
Diego, perché viene da chiamarlo così, è un piacevole fiume in piena.
Inizia a raccontare di donne. Donne famose in cui ha trovato la vera bellezza. Ci propone alcuni esempi e fa notare come solo chi possiede la "luccicanza" ha trovato se stessa.
La "luccicanza" che aveva sua madre, di cui ne fa un ritratto vivido: lei, pastora, vestita di verde bottiglia, all'alba, pronta per prendere diversi mezzi e raggiungere il luogo di un matrimonio. I guanti per nascondere le mani da lavoratrice, il suo famoso rossetto che metteva anche per andare nella stalla sentendosi "a posto". Ci racconta la foto che gli è rimasta di quell'occasione: lo sguardo di sfida, da donna delle donne, l'eterno femminino di Goethe, il petto in fuori, sembra di vederla.
Poi prende una ragazza dal pubblico vestita di grigio. In pochi tocchi le dona la "luccicanza", la colora con una sciarpa e una collana prese in prestito e lei raddrizza il busto, la sua timidezza sparisce, lo sguardo diventa fiero. Che differenza.
Ci invita a osare i colori, io vestita color crema mi sento un po' fuori luogo… poi anche io abbasso le spalle, respiro e mi dico: oggi sono così e vado benissimo, se no, non ho capito niente.
Estrae un bottone bianco dal gilet, lo gira e diventa rosso. Ecco il tocco dell'artista.
Racconta esperienze di vita, si rivolge specialmente a una dolce bambina seduta accanto a me. La più giovane. In lei tutte le potenzialità stanno in agguato. La piccola coglie subito l'occasione ed entra in sintonia con Diego, reggendo il gioco.
Perché si rivolge a lei?
Perché i bambini sono perfetti così come sono, nessuno vuole niente da loro, è con la crescita che si viene giudicati e catalogati. Mi devo sempre ricordare quanto ero perfetta appena nata e quanto ognuno di noi lo è per sempre.
Sale in piedi sulla scrivania, alterna battute a momenti di vita, apprezza una signora vestita di nero con un magnifico rossetto rosso, una bellissima donna ha gli occhi lucidi e lui corre a baciarla sussurrandole parole gentili all'orecchio.
Sente il dolore degli altri, a quanto pare è molto allenato.
Sa quante sciocchezze si fanno per apparire e racconta le sue. Passando aggiusta le capigliature che gli capitano sottomano. Accarezza e guarda negli occhi come se ogni persona fosse l'unica in quella sala.
Ci invita a essere belle per noi stesse e non per gli uomini.
Non serve alla "luccicanza".
"La vita non è una cosa meravigliosa, ma può diventarla con impegno e costanza e coraggio".
Siamo tutte entusiaste e non ci vogliamo alzare anche se l'incontro è finito.
Ormai lo percepiamo come un caro amico con cui scambiare i pensieri.
Mi metto da parte e lo osservo mentre saluta le signore che chiedono la foto o un autografo.
Improvvisamente si gira verso il mio angolo e con lunghe falcate mi raggiunge: "E tu? Perché ti nascondi? Non ne hai motivo. Vieni, facciamo una foto insieme."
I trucchi sono alleati magnifici di noi ragazze, ma senza la partecipazione della nostra anima rimangono inermi e inutili.
Mica male per essere un visagista delle dive.
Foto GiBi