Da brave fan di Bowie io e la mia amica Laura ci siamo recate in pellegrinaggio a Villa Faravelli, una magnifica residenza imperiese restaurata anni fa, ora museo di arte contemporanea, luogo di mostre ed eventi tra cui: "David Bowie - the real face".
Conoscendo le difficoltà imperiesi a mantenere e a concludere qualunque tipo di progetto, siamo arrivate un po' titubanti al cancello d'ingresso.
Invece, come stabilito, alle 10, alcuni giovani studenti del Liceo Linguistico, molto professionali, hanno aperto e ci hanno fatto entrare.
Quadri, foto e sculture di artisti tra cui Andy (musicista dei Bluvertigo), Settimio Benedusi e Marco Lodola(famoso per le sculture luminose) ci attendevano…
Un breve tour intenso e divertente, comprensivo di video del Duca Bianco, le cui canzoni si spargono nostalgiche per le stanze, che culmina nel suggestivo calco del viso, realizzato quando era giovane e di cui si può anche vedere il filmato durante l'esecuzione dell'opera.
Una stanza completamente buia con solo un foro (stenopeico… sfoggio vera cultura) verso il giardino, da cui, come per magia viene proiettata, al contrario, la sagoma del giardino su uno schermo bianco. È una camera "obscura", all'origine delle nostre fotocamere. E qui inevitabili i paralleli con Bowie, la sua doppiezza, i discorsi sull'immagine, la realtà e il suo contrario che vi risparmio ma che sono fondamentali per capire Imperia la doppia.
Insomma per noi fans vintage una piacevole esperienza ma...
Impossibile non vedere l'altro lato della medaglia: il lussureggiante giardino in stato di abbandono, la mancanza di segnaletica che possa far incuriosire il passante, la cura per le piccole cose.
Imperia si riassume emblematicamente in questa originale proposta culturale:
idea geniale, location strepitosa, ottimi contenuti sviluppati con intelligenza, giovani studenti all'opera e poi tutto il resto lasciato al caso.
Per mancanza di soldi? Per miopia politica?
Non saprei, la nostra città si arena sempre sul più bello.
E qual è la sua vera faccia?
Sappiamo tutti che qui sono sorti molti progetti eccezionali, che qui sono nate persone di spicco in ambito culturale, scientifico, artistico (lasciamo stare la politica) ma non siamo mai riusciti ad arrivare al dunque.
Ciò che si vede, attraversando la città, anzi, le due città, Porto e Oneglia, sono strade in pessime condizioni, fioriere tristi, muri rovinati, opere d'arte tenute in piedi per miracolo e con evidente grande fatica, un porto a metà, l'incompiuta, il museo navale, la biblioteca… inutile ripercorrere la nostra via crucis.
Non conosco la soluzione, vedo solo molto talento buttato alle ortiche, un gioco degli opposti che non ha fine.
Una città ricca di potenzialità che non sa decollare.
Non mi resta che pregare, da brava atea che sono, evocando David, mago degli opposti, come presenza propiziatoria: aiutaci tu, dalla tua stella, dall'altra parte dell'universo, a mettere insieme questa strana città. Amen.
Foto GiBi