Uomo per un giorno


Avrei voglia di avere accanto a me una morbida donna, invece di solito c’è mio marito, ma ora, per fortuna, è già al lavoro. C’è qualcosa di strano nei miei pensieri. La musica di Harry Potter mi riporta alla realtà. Ho scelto questa suoneria per la sveglia, dopotutto la vita è più misteriosa dei sogni. Mi alzo, vado in bagno, faccio la mia solita doccia e non sento la necessità di ripulirla. Esco lasciando in terra l’asciugamano umidiccio.
Mi guardo allo specchio e sono
proprio io, con le tette e tutto il resto, ma dentro di me è cambiato il feeling. Mi sento un uomo. Possibile? Non riesco a preoccuparmene. Anzi… Questa sensazione mi diverte.
In cucina faccio il caffè, mangio una merendina di mia figlia, basta con le noiose fette biscottate integrali, non ho voglia di mettere in ordine, ci penserà qualcun altro. Vado a vestirmi. Indosso un paio di pantaloni, guardo le gonne appese nell’armadio con meraviglia, pensando a quando mai ho deciso di acquistarle. Infilo un paio di scarpe stringate, un maglioncino sopra alla camicia, vado a lavarmi i denti e penso che sia meglio tagliare i capelli una volta per tutte. Ho una gran voglia di un taglio a spazzola, senza dover stare lì a fare la tinta. Ma perché faccio la tinta? Non ne sento il bisogno.
Esco sbattendo la porta, salgo in auto e uso lo specchietto retrovisore solo per guardare cosa c’è dietro, oggi niente trucco, evvai! Guido a scatti, freno, accelero. Un’auto che viene nel senso opposto sembra troppo in centro, strombazzo e urlo un bel vaffanculo. Ah, come può essere semplice la vita! Prendo il profumatore che ciondola dallo specchietto e lo butto fuori dal finestrino, ha una puzza tremenda.
In ufficio, mentre aspetto il mio turno per salire in ascensore, mi ritrovo a fissare in modo insistente il sedere della segretaria del mio capo. Però, è interessante. Mi viene anche voglia di fumare una sigaretta, che strano, non ho mai fumato. Ne approfitto per attaccare bottone con la bionda, lei me ne offre una con il suo sorriso celestiale. Esco dall’edificio, se ritardo di qualche minuto non succede niente, chiedo al mio collega che sta entrando un po’ di fuoco, lui mi guarda meravigliato ma mi fa accendere. Aspiro con gioia, butto per terra la cicca con un pizzico delle dita, va a finire nel tombino. Centro!
In ufficio accendo il pc e vado a cercare le pagine sportive, come saranno andate le partite? Ma io per che squadra tifo? La mia penna è rosa, inorridisco e la lancio nella spazzatura. A volte si fanno acquisti balordi. Inizio a lavorare, scrivo la prima mail della giornata, al momento della firma rimango in forse, meglio mettere solo le iniziali. Mi mangio le unghie, sono un po’ lunghe e mi fanno proprio schifo. A casa dovrò sistemarle. Arriva l’ora di pranzo, mi rendo conto che prima di uscire non ho preparato la schiscetta. Chissenefrega. Scendo al bar e ordino un hamburger con patatine, più una birra, dai! Oggi va tutto al contrario e un po’ di alcol mi farà bene.
Dalla radio esce la musica di Harry Potter, che strano, o forse no.

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Foto GiBi - Sì, la mazza è proprio mia e non gioco a baseball.