Da un "gioco" ideato da Lucia Codato
sul gruppo FB Scrittori e Scrittrici emergenti:
Provate a entrare in empatia con un uomo compagno di una donna in sovrappeso.
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Quando lavava i piatti nella nostra nuova cucina io, per riordinare, passavo tra il suo sedere e il tavolo. Era uno spazio stretto e mi divertivo a strofinarmi un po’ su di lei. Delia rideva e mi spingeva via.
Ora faccio il giro del tavolo, perché il suo sedere occupa tutto quello spazio.
È un anno che non facciamo sesso. Non riesco neanche a guardarla nuda.
Lei va dal dietologo. Poi arriva a casa e apre il frigo. Sembra che non le manchino i nostri incontri amorosi.
Io sfoglio l’album di quando ci siamo conosciuti. Lo tiene in sala, sul tavolino, come un trofeo.
Sarebbe meglio nasconderlo.
Adoravo stringerla per farla stare tutta dentro al mio abbraccio. Mi piaceva annusare il suo collo sottile, farle solletico sulla pancia piatta.
Negli ultimi anni è lievitata come una pagnotta. Pare che sia un problema ormonale. Così dice lei. Eh no, il problema casomai è del sottoscritto!
A me piacciono le donne magre, anche basse di statura, ma che siano sottili.
L’avevo scelta proprio per le sue ossa minute. Aveva la grazia di una ballerina e il profumo di lillà. Un profumo che sentivo anche nel giardino della mia casa in montagna, quando ero piccolo.
Ora il sudore le cola dal collo al seno, pure in inverno. Tante piccole schifose goccioline.
Odora di cavolo bollito. Il viso è diventato una luna con il doppio mento.
Si sposta con la pesantezza di una mucca. Le cosce sfregano tra loro e diventano rosse, con tante puntine ruvide. Non voglio toccarle. Lei me le mostra come se fossero cose belle da vedere.
Perché non sa che ho trovato qualcosa di nuovo. Una sottile, graziosa ballerina di classica. Più giovane di lei. Si muove come una piuma.
A volte le faccio indossare il minuscolo tutù e le punte, solo quelli. Lei fa qualche piroetta per me, io mi avvicino, mi strofino sul suo corpo profumato e inizia il vero divertimento.
Perché anche lei sa di lillà.
Foto GiBi