Guerra? Ho capito bene?


Guerra dite? Guerra?
Vorrei non aver capito bene. Ma le immagini e i tg parlano chiaro. Non mi posso nascondere nell’armadio. 
Ci siamo passati tutti: incredulità, stupore, paura. Perché la prima cosa che pensi, dopo l’angoscia per le persone che sono sotto le bombe è: e io? Cosa devo fare io? 
E poi a me cosa succede? Non lo so cosa devo fare, non so cosa succederà qui, in Italia, o in Europa, o nel mondo. 
Non voglio scrivere quelle parole che iniziano con Terza. Però so che mi viene una rabbia furiosa, perché penso a questo manipolo di politici a livello mondiale: quelli che vengono pagati, e tanto, per far andare avanti il mondo, quelli che fanno le cene eleganti e prendono gli aerei in prima classe o ne hanno uno tutto per loro e a fine mese si trovano il conto corrente pieno di soldi per aver fatto qualche discorso in tv e alcune riunioni. 
Ecco, ma loro cosa ci stanno a fare, se non sono capaci di evitare una guerra? Ditemelo. 
Ci vanno loro sotto le bombe? Saranno svuotati i loro conti correnti? 
Ne dubito, perché loro sanno cosa fare, sanno dove andare e, al momento giusto, qualcuno li porta in salvo. Perché rappresentano il paese, perché loro devono vivere. 
E allora le vite degli altri? Valgono meno? 
Quelli che lavorano ogni giorno, che fanno girare i soldi, che fanno i figli o non li fanno, ma tirano avanti le sorti del mondo. 
A loro, a noi, chi ci pensa, se non questi stipendiati che dovrebbero gestire le sorti dell’umanità? Li paghiamo per far andare bene le cose, per garantire stabilità e sicurezza. 
Sono molto arrabbiata con gli incapaci che non sono stati in grado di evitare tutto questo. Perché loro stanno lì per contrastare i dittatori, i pazzi, i prepotenti, con tutti i mezzi pacifici che ci sono, con l’intelligenza, con i negoziati, con l’economia, con la tecnologia. 
E invece ci siamo di nuovo e di nuovo ridotti a uccidere, come gli uomini delle caverne, violenti e primitivi. 
E potrebbe essere solo l’inizio.

Immagine: quadro di  Salvador Dalì 
Il volto della guerra 
Rotterdam  Museum Boijmans Van Beuningen