Panopticon - recensione del romanzo di Marcella Garau

 

L’incipit bucolico porta il lettore in una terra magnifica, ricca di doni della terra che fa pensare alla Sardegna. Sembra di essere immersi in un piacevole racconto ambientato nel passato, ma presto la cruda modernità emerge, come un incubo inquinante, che travolge la natura e gli uomini.
Il lettore viene trasportato tra la vita agreste e semplice di Maria Zirogna, in cui vorrebbe immergersi per dimenticare tutto, (Maria Zirogna, mi faresti assaggiare uno dei tuoi arrosti al mirto?) e la freddezza del centro del paese, quasi congelato intorno a una moderna piazza allucinante, ispirata a un progetto per detenuti, in cui al centro un guardiano dovrebbe poter controllare tutte le celle sistemate nella circonferenza: il panopticon, appunto. E qui la narrazione sembra suggerire una specie di Grande Fratello che tutto vede e che tutto sa, impedendo agli abitanti di Borgonovo, ricostruito dopo una tremenda alluvione, di incontrarsi, di scambiare idee, timori, esperienze.
L’ambiente devastato dall’uomo è al centro del romanzo che presto sfocia nella drammatica realtà dei problemi causati dall’uranio impoverito.
La scrittrice evita polemiche, ma, come deve fare un abile narratore, mette in moto la mente del lettore che inizia a collegare le suggestioni del libro a certe realtà ben note.
Il libro è molto curato, la scrittura scorre piacevole, la struttura è chiara e i personaggi ben delineati. E, soprattutto, alla fine, senza spoilerare, si apre un filo di speranza per la nostra stupida umanità, in cui, se si è fortunati, si può incontrare una Maria Zirogna.
Questo libro l'ho acquistato su Amazon. L'autrice, Marcella Garau, ha anche scritto un manuale: "Prontuario dello scrittore" che ho letto, ovviamente, in quanto interessata. Lei è una editor e consulente editoriale che coordina, insieme ad altri colleghi, un vivace e disordinato gruppo di scrittori su FB, è qui che l'ho conosciuta e vi giuro che, con questa recensione, mi sono guadagnata un invito per un arrosto al mirto su un famoso "scoglio" sardo. Riuscirò a raggiungerlo? Forse a nuoto.

E, se volete sapere qualche cosa di più su questo arrosto al mirto, leggete il romanzo.