Che ne sarà di quei corridoi spaventati e bui di linoleum.
Di quei ragazzi piccoli e onnipotenti.
Delle schegge di vetro da una finestra. Gli ufo.
Delle notti svegli fino all’alba. Ma chi lo ha deciso?
Baci poco convinti.
Dei ritrovi sonnacchiosi domenica al bar.
Dei discorsi su Giordano Bruno e di vestirsi solo di nero.
Delle bottiglie vuote in una cassapanca.
Della bellezza che non lo sa.
Delle serate scure e rumorose di fumo e di alcol facendo finta di ballare sulla pista di sopra.
Della strada stretta con la borsa dei libri e dei vocabolari: auto, moto, piccioni attraversati dal vento che punge.
L’attesa del domani che non verrà mai.
Amicizia assoluta e necessaria.
Fuggire dalla famiglia, dalla scuola, da noi. Solo pensieri ridicoli.
Parole rinchiuse, sguardi tra le ciglia, slanci impetuosi e trattenuti.
Musica, musica, musica.
Per ripararsi dalla vita.