1 - Un Viaggio in USA, due figli, cinque voli e otto alberghi - Road Trip dalla Route 66 al Pacifico

Capitolo 1 
Progettazione e itinerario
Siamo nella nostra casetta di montagna, tutti e quattro intorno al tavolo quadrato. 
Candela profumata accesa, il sole di agosto che si affaccia dalla vetrata. 
Dove andiamo in vacanza? Ma andiamo? E quando? 
Nelle feste di Natale, così le evitiamo. 
È dal periodo del Covid che non affrontiamo un viaggio un po’ più lungo di una settimana e così ci mettiamo a cercare nel web una destinazione interessante, qualche cosa che possa accontentare tutti. 
Svelta come un fulmine, consapevole che il mio parere va sempre a farsi friggere, propongo subito la montagna, Trentino o Valle d’Aosta. Pensate che bello non fare niente: la spa, le torte con la panna, la neve, la piscina, riposo e passeggiate tra gli abeti. 
Ah che stanchezza! 
Cerco di convincerli con ottimi motivi che la vita è faticosa e ci meritiamo un po’ di sano riposo, a volte. 
Bocciata all’unanimità. 
Ci siamo già stati l’anno scorso a Natale. 
E allora le Maldive, la barriera corallina, isole tiepide, mare azzurro, un resort all inclusive, solo ciabattine, il costume, pareo, trolley leggero e non ci penso più. 
Ma che prezzi! 
Viaggiare in quattro è davvero costoso. 
'Sti figli, un debito.
L’America. 
Noo ci siamo già stati due volte! Basta roba tipo New York, dico io. Troppo caos, troppa gente, troppo tutto. 
L’America. Insistono. 
Ma quale America? 
Un figlio furbetto butta lì la Route 66, sapendo che avrei abboccato. 
Infatti mi parte il film… sì, in effetti… la Route… 
Mi piacerebbe. 
Qualcuno butta lì la Nasa a Houston - Texas. 
Sì, i viaggi nello spazio, i cow boys nel deserto, mi piacerebbe. 
Ecco fatto. Fregata. 
E ci mettiamo a organizzare un agghiacciante viaggio di tredici giorni con affitto di auto, quasi un hotel al giorno, quattro voli. Non ce la farò mai. 
Già penso con disperazione ai bagagli. Odio fare le valigie. 
Lo ammetto, adoro viaggiare ma sono terrorizzata quando devo partire e darei tutti i miei beni per rimanere aggrappata al mio letto. 
Avete presente il tepore sotto alle coperte? Il pensiero che di là in cucina vi aspetta un tè caldo e poi il caffè di metà mattina? Scordatevelo. 
Meno male che tra agosto e dicembre c’è ancora parecchio tempo per abituarmi all’idea. 
Perché in me l'ansia non dà tregua e immaginatemi in mezzo al nulla negli USA con un'auto che sicuramente avrà qualche cosa che non funziona, l'aereo che partirà in anticipo, il cibo che mi condannerà a un mal di stomaco insopportabile. E poi, se qualcuno cadesse e si rompesse una gamba? O se venisse mal di denti?
I passaporti! Bisogna rifarli. Meglio non ricordare l’epopea che mette di malumore sia me che voi e poi vi sento dire: pure io! Anche a me è capitato! Ci siamo già passati sui social. Basta così. 
Dopo ore di dibattito e di prenotazioni ecco sotto l’itinerario che copio in bella sul pc. 
Per il prossimo vostro viaggio potete anche prendere spunto da questo schemino (sono la regina degli schemi), funziona bene. Scrivere e mettere punti fermi è abbastanza tranquillizzante, e continuate a pensare insieme a me: un passo alla volta, ce la possiamo fare, dopotutto queste città esistono, su quelle strade passano altre persone, se lo fanno loro, perché non noi?