Un romanzo alla ricerca dell'Italia perduta: Girotondi d'acqua di Rodolfo Fellini



Girotondi d’acqua di Rodolfo Fellini potrebbe essere un romanzo che racconta la storia di una bottega di alimentari in un piccolo paesino dell’Alto Lazio. 
Infatti è proprio dalla reale chiusura del negozio di paese, ultimo baluardo di un tempo lontano, che lo scrittore ha raccolto lo spunto per narrare le vicende tutte italiane dei suoi personaggi dal dopoguerra al post sviluppo economico, in un elogio della lentezza e del saper ascoltare 
Perché l’autore si è preso tutto il suo tempo, tre anni fitti di scrittura, per srotolare davanti al lettore le storie di una decina di personaggi che si avvicendano in quest’area un po’ lontana dalla modernità, in un arco temporale che va dal 1965 al 2018. 
Dopo aver letto il libro ho fatto una chiacchierata con Rodolfo, che tra l’altro avevo avuto il piacere di conoscere alla Fiera del Libro di Torino, (Tavolo 5 - Area Self, insieme a me) e i suoi ragionamenti sulla scrittura della sua opera sono stati davvero interessanti. 
A lui è piaciuto indagare la figura di “madre”, analizzata da tanti punti di vista e in diverse vesti: dalla Chianina, nonna di Brunello, donna forte e determinata; a Elisabetta, madre di Mirella, in un primo tempo dedita al marito e ben inserita nel suo ruolo, poi donna libera di esplorare la sua creatività e di lasciarsi andare alla propria sensualità; e Mirella stessa, mamma senza aver scelto questo ruolo, alla ricerca della sua identità in giro per il mondo, con esito deludente e doloroso. La zia e maestra Lidia, che non ha figli ma che si comporta da mamma con i suoi amati alunni e con Brunello e infine Bettina e Linda, due bambine che diventano ragazze e infine donne mature a chiudere il cerchio… o il girotondo e da qui il titolo del romanzo. 
La Tuscia è stata poco sfruttata in letteratura secondo Rodolfo, ed è per questo che la fa diventare protagonista tra i protagonisti umani. 
L’ambiente, il lago, il verde fanno da sfondo e da guida ai sentimenti dei personaggi, tra cui per me il più singolare è Brunello, definito scherzosamente il burinello: un giovane senza filtri, sincero, spontaneo, schietto, a volte naïf. 
Lui è il vero vincitore del torneo della vita, l’unico che rispetta totalmente i bisogni e i desideri degli altri, non si offende, non è vendicativo. 
Lui è al servizio del prossimo, in tutta la sua innocenza. 
Un personaggio non facile da delineare senza scadere nella caricatura, e l’autore c’è riuscito, regalando al lettore una figura dolce e originale. 
Racconto nel racconto e piccolo cameo, la storia di Eva, la domestica, che viene da lontano e che ha subito enormi violenze da bambina, superando il profondo disagio con una calma saggezza che la rende irresistibile. 
E infine, qual è il tema portante di Girotondi d’acqua? 
A rispondere è l’autore stesso: “senza perdono non c’è speranza, e senza speranza non c’è vita.” 
Consigliato a chi ama le saghe familiari ambientate tra le bellezze ambientali italiane, a chi predilige l’utilizzo di forme dialettali come caratterizzazione dei personaggi, a chi ha voglia di meditare sul significato della vita senza pesantezze e uno stile leggero, spesso allegro, proprio come è Rodolfo. 

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