Questa è una ricetta di famiglia e voglio raccontarvela. Majetta, la nonna di mio marito, un paio d'ore prima della messa di Natale, si metteva al tavolo di cucina con altre donne e preparava il dolce. Questo accadeva ogni anno.
Gli ingredienti sono semplici e la lavorazione facile.
Bastano due etti di burro, tre cucchiai di zucchero, un tuorlo d'uovo e una tazzina di caffè super ristretto per fare la crema.
Savoiardi e Marsala misto a un po' di acqua per fare gli strati.
Noci tostate e tritate per la finitura.
Può ricordare il famoso "Tiramisù" ma qui siamo davanti a qualcosa di ben più raffinato.
Non so quale sia la magia, ma alla fine della lavorazione viene un dolce dai sapori perfettamente bilanciati.
Abbiamo lasciato la nonna Majetta al tavolo della sua cucina a Borganzo, se vogliamo ricordare come lo preparava, tra una chiacchiera e l'altra, girava in una ciotola il burro con lo zucchero, aggiungendo "a gocce" (e qui sta secondo me il segreto) l'uovo e il caffè.
Questo movimento di girare e girare gli ingredienti per due ore gonfiava lentamente il composto, rendendolo morbido e spumoso.
La vedete nonna Majetta? Io sì. E vorrei proprio essere a quel tavolo e stare lì a girare, senza pensieri e senza fretta. Sono cose da fare invidia.
Quando la crema era pronta si faceva un quadrato con i savoiardi imbevuti di Marsala diluito, poi si stendeva sopra ai biscotti e tutt'intorno la crema, fino a formare un cubo con i diversi strati.
Al termine si guarniva con le noci tritate e tostate.
Il dolce lento era pronto e anche l'ora della Messa era arrivata. Tutti uscivano nel freddo, ma al rientro c'era una delizia ad attenderli.
Nella foto c'è il dolce riproposto da zia Do che ha chiesto a sua mamma Mariuccia e alla sorella Simonetta di ricordare ogni passaggio. Io l'ho assaggiato e vi assicuro che è divino, proprio adatto alla notte di Natale.