Quando il sole è così potente e il caldo si fa sentire, il mare è l’unico desiderio che mi viene. Indosso la maschera e mi avvicino con rispetto.
Lo scoglio bollente mi convince a pucciare i piedi in quella freschezza deliziosa, attenta a non inciampare in un aculeo di qualche riccio.
Non vedo l’ora di mettere la faccia lì sotto, per abbracciare la liquidità dell’azzurro, attraversata da fasci di luce chiara.
Poco alla volta mi immergo, un piccolo brivido alla menta mi fa sgusciare come una sardina.
Batto i piedi, mi faccio largo con le braccia, avanzo verso il moletto, dove so che mi aspettano tante creature scintillanti: ecco le salpe, le occhiate, le aguglie appuntite, le ombrine, le piccole castagnole blu, le donzelle arcobaleno e i saraghi.
Le acciughe arrivano in banchi compatti, io nuoto piano e mi infilo tra loro, mi immagino argentea e sottile, con le pinnette veloci, sorella di quei pesciolini agili e leggeri. Gioco a rincorrerle, loro si spaventano, si diradano, si riuniscono.
Arrivo al molo, lo supero con ampie bracciate, tiro fuori la testa, per abbracciare il paesaggio.
La spiaggia di ciappe, lisciate dal mare, si presenta contornata dai pini marittimi, il profumo punge anche da lontano.
La pericolosa scaletta, dall’Aurelia, si srotola in picchiata, verso il blu.
Oggi il mare è calmo, trasparente, Nettuno è sereno e il luccicare di quelle onde, laggiù, mi fa intravvedere una sirena, o forse è solo una piccola onda che si fa schiuma.
Mi sdraio con gli occhi chiusi verso il cielo, muovo piano le mani come remi.
Il calore si scontra con le correnti più fredde, una medusa violetta dall’aspetto etereo danza, mettendo in mostra i suoi tentacoli trasparenti.
Quanta bellezza in questo mare, la parola giusta è proprio bellezza, che mi regala anche una stella marina di un rosso profondo, quasi nascosta tra gli scogli.
Riemergo, grata per l’esperienza che solo l’estate mediterranea sa offrire.
Contest su FB: #sese20righe_estate
Foto GiBi